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Trova sul web un'immagine del gioco più importante della tua infanzia.

La prima cosa che mi è venuta in mente pensando alla mia infanzia sono stati i lego, lo ammetto. Le ore passate a cercare quel dannato pezzettino che era lì, da qualche parte, ma non si poteva trovare. Le punte delle dita doloranti. Forse è stata proprio la frustrazione a fissare così bene quei momenti nella mia memoria.
Ma quello dei lego è un tema così inflazionato, non devo arrendermi alla mia banalità.

Questa è la seconda cosa che mi è venuta in mente.

I Power Rangers.

Un chiodo fisso che è andato avanti anni. Avevo tutte le videocassette. Avevo i pupazzi. Avevo i robot giocattolo dei singoli animali, che quando si combinavano insieme a dare il robot gigante, erano cazzi amari per tutti. Avevo le fedelissime repliche in plastica delle armi, per la disperazione del mio cane Willie e di mia nonna Rina (le due cose più simili a dei mostri che potessi reperire in casa).
Avevo anche il costume.

Il costume, già. Il costume del Power Ranger giallo.
Come tutti sapete il Power Ranger giallo era una ragazza cinese. Ma che ci potevo fare? A me piace un sacco il giallo. Lascerò a voi il dubbio su quale sia la mia fase freudiana irrisolta.