Iconografia essenziale
by Armand
oltre 12 anni fa
Trova sul web un'immagine del gioco più importante della tua infanzia.
“"Quello è un idrante antincendio!"”
Ho cominciato a pensare a un gioco, uno in grado di farmi sentire bambino in un momento.
Uhm…Non c’è. O meglio, non si può proprio chiamare così.
Non che mi siano mancate biciclette, trenini, Lego, pupazzi e soldatini, ma nessuno di questi a mai catturato il mio cuore. Qualunque gioco io cerchi di ricordare non ha mai trovato il modo di diventare speciale, la concorrenza era davvero imbattibile. Già, la concorrenza, quella dell’arzilla signora che Rumo sta amando alla follia nella foto qui sopra, quella della persona che ha reso la mia infanzia la più lieta immaginabile: la mia Nonna (e vi prego, leggete queste ultime parole come bambini).
C’è una serie infinita di ricordi bambini che cambiano sempre, si fondono tra loro, ci sono giornate diventate istanti e giochi sembrati infiniti, e lei è l’unica in grado di dire davvero come siano state.
E ora, di fronte a me, con le lacrime agli occhi cerca di farsi venire in mente tutti i passatempi inventati solo per il sottoscritto, giochi mirabolanti fatti di legno cartone e spago, giochi che ancora adesso ricordo come i migliori di sempre. Ed è così che un divano con due corde diventava un cavallo al galoppo, un gesso e una lavagna (una di quelle vere, grandi! E’il più bel regalo che si possa fare ad un bambino, davvero!) la mia finestra sul mondo, un pallone e dello spago la sfida più allettante, un legno e due elastici un fucile, e una cesta di vecchi vestiti e cappelli l’inizio di mille avventure. Ma la cosa che ripete più spesso, con più nostalgia è quanto io amassi correre, e di come corressi bene, veloce, e così eccola trasformare la pista di asfalto sotto casa nel teatro di interminabili gare, corse in bici, tiri a pallone e salti di corda, furti di cantoni e sassi per giocare a campana, perché secondo lei più bambini giocano, più ci si diverte…e a quanto pare lo pensavano anche loro!
Di tutto questo quello che ricordo più distintamente era saltare tra i panettoni, quei cosi di cemento rossi fuori dal GS divisi dall'idrante di cui ero innamorato, quei cosi che all’evenienza diventavano rocce affioranti di un fiume in piena o scogli di un mare in tempesta, poco importa, c’era lei a tenermi la mano, a guidare ogni salto.
Mia nonna è stato il gioco più importante.
circa 12 anni fa
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oltre 12 anni fa
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oltre 12 anni fa
anch'io ho avuto un'infanzia felice grazie ai miei nonni, e mi mancano molto...
oltre 12 anni fa
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oltre 12 anni fa
:)
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Bella missione!
oltre 12 anni fa
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oltre 12 anni fa
Ad ogni modo la tua è bellissima. Tutto può essere gioco quando c'è la fantasia!
oltre 12 anni fa
oltre 12 anni fa
Grazie! Non so quanto siano preziosi 3 voti, credo parecchio, in ogni caso sapere di essere riuscito a trasmettere qualcosa di importante per me è bellissimo
oltre 12 anni fa