Un viaggio, un viaggio con l'orso.

C'era una volta un piccolo orso,
che se ne stava tutto solo su uno scaffale di un'università molto lontana.

C'era una volta una bambina che passava le sue giornate ad immaginare di luoghi fantastici, travestendosi ogni giorno da avventuriera o da principessa.

C'era una volta uno zio, che frequentava l'università molto lontana. L'università stava aldilà dell'oceano, e per la piccola bambina era un luogo magico perché assai lontano.

Un dì suonò il campanello: lo zio era tornato!
Ma non era solo: con lui c'era un piccolo orso. Un piccolo orso con una maglietta bianca e viola. Un piccolo orso di peluche. Un piccolo orso con le braccia spalancate ed uno sguardo che alla piccola bambina sembrava molto dolce.

Lo zio andò dalla piccola bambina e disse: "Lui mi ha tenuto compagnia e portato fortuna per tutto il tempo in cui studiavo in America. Ora è venuto il momento che cominci a portare fortuna a qualcun altro, a te".

E così l'orso passò di mano, ed entrò nel mondo magico della piccola bambina.

L'orso aveva scritto sulla maglietta Northwestern, e così la bambina lo chiamò Norduestern.

C'era una vecchia valigia piena di travestimenti, che altro non erano vecchi vestiti scartati dai grandi. Ma per la piccola bambina erano elegantissimi vestiti principeschi. Erano logori vestiti da avventurieri. Erano stracci da uomini primitivi. Erano tutto quello che serviva.

E così la piccola bambina, l'orso e la loro valigia partirono per mille avventure. Rimasero sempre in un'unica stanza ma esplorarono insieme milioni di mondi meravigliosi.

Ora la bambina è diventata grande. E l'orso sta sul suo nuovo grande letto.
Ma sa ancora molto bene quando c'è bisogno di lui. Non si dimentica mai del compito che dallo zio gli era stato assegnato: il portafortuna.

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La prima e la terza foto sono trovate sul web.
Con la seconda ho voluto mettere anche il giocattolo vero che ho ancora nella mia casa.
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