La prima istruzione che ho deciso di svolgere sembrava facilissima..
In realtà ho avuto più di un problema a decidere quale fosse il gioco al quale sono rimasto più legato nel tempo, o comunque quello che più di altri ha segnato la mia crescita.
La prima cosa che mi è venuta in mente è il calcio, sono cresciuto prendendo a calci una palla in strada coi miei amici, magari con gli zaini di scuola messi a terra a fare i pali delle porte e sempre pronti a interrompere da un momento all'altro la partita per il passaggio di una macchina (a preoccuparci era l'interruzione della partita, non i rischi per la nostra incolumità).
Avrei potuto scegliere il Sega Master System II, che mi ha iniziato al mondo dei videogames e che ho letteralmente consumato nelle vacanze fra Natale e Capodanno, un anno, quando la neve ci aveva bloccato in casa.
Mi sono tornati in mente tanti giochi da tavolo, ai quali giocavo con i miei fratelli, con i cuginetti o gli amici di scuola.
Ma poi ho avuto l'illuminazione: la plastilina. Non aveva importanza che fosse il DAS da colorare una volta solidificato o il mitico Didò in "barrette" preconfezionate. Io semplicemente lo adoravo. Ne amavo l'odore, ne amavo la consistenza, non mi stancavo di dar forma a qualcosa, di creare - giocando - partendo dal nulla.
Ecco perché alla fine ho scelto lei, la plastilina, fra tutti i giochi della mia infanzia.