Iconografia essenziale

by Cos(t)

quasi 13 anni fa

Istruzioni:
Trova sul web un'immagine del gioco più importante della tua infanzia.

“Gli amici immaginari di casa Foster”

So che non si tratta di un'esecuzione letterale, ma quando ho provato ad ricordare i giochi più importanti della mia infanzia, le cose che mi son venute in mente non son state cose materiali.

Son cresciuta a pane e libri, senza televisione, videogiochi, e senza i giocattoli che andavano di moda al tempo (per quanto li desiderassi molto.) Vien da sè che non avevo amici, sia per mancanza di argomenti in comune, sia per il lessico -inadatto ad una bimba di sette anni!-, sia perchè ero considerata strana.

1: Dunque, di amici me ne son creata io. Oh, nella mia mente ne avevo tanti, e vivevamo delle grandi avventure, tutti insieme: dovevamo sconfiggere pirati, liberare principesse (da quando ho letto "La bambina ed il trombone", a dieci anni, ho smesso di far la parte della principessa in pericolo), camminare in equilibrio sulle staccionate più pericolose, non calpestare mai le crepe del pavimento, e non toccare mai le mattonelle rosa del lungomare del mio paese -altrimenti si moriva.
Signori miei, l'equilibrio sulla staccionata è mica una cosa semplice, finisce che cadi giù ed il signore dei draghi ti fa a polpettine per poi mangiarti insieme agli amici!

2: Vien da sè, il luogo più adatto per il quartier generale era il salice piangente dietro la chiesa. Le fronde erano fatte apposta per nasconderti dai cattivi, o dalla mamma quando era pronto da mangiare e c'era la schifosissima pasta con le patate (che mi rifiuto ancora di vedere; da quando un bambino all'asilo me l'ha vomitata addosso, mi fa uno schifo assurdo).
Ma mamma aveva dei poteri straordinari, chissà come mai riusciva a trovarmi sempre, nonostante le mie qualificatissime spie che mi avrebbero dovuto avvisare quando arrivava.

Mi dicono anche che a quell'età parlavo con gli alberi e vedevo le fate. Questa è una cosa che davvero non ricordo, confermando la regola per la quale si dice che l'infanzia è come l'ubriacatura: si ricordano tutti ciò che hai fatto, tranne te.
Sarà che non mi sono mai ubriacata.

9 Commenti

  • bigpiter [188 commenti]
    quasi 13 anni fa

    mai dire mai :D
  • Cos(t) [9 commenti]
    quasi 13 anni fa

    @Pietra Bianca sì, è come dice gnapp; usavo congiuntivi e condizionali tutti al posto giusto, e nel mio vocabolario figuravano parole come "educanda", "ristrutturazione", "perspicacia" e via dicendo :D
  • gnapp [2007 commenti]
    quasi 13 anni fa

    @Pietra Bianca: secondo me il lessico era inadatto perchè leggeva libri anzichè guardare la televisione...
  • gnapp [2007 commenti]
    quasi 13 anni fa

    che bel racconto! secondo me sei stata fortunata, molto meglio gli amici immaginari, le fate e i dialoghi con gli alberi rispetto ai videogiochi e ai giocattoli degli altri bimbi!
  • Pietra Bianca [843 commenti]
    quasi 13 anni fa

    Bel racconto, scelta non convenzionale del gioco più importante della tua infanzia, che però condivido appieno.
    Ma perché il tuo lessico era inadatto ad una bambina di sette anni?
  • Cos(t) [9 commenti]
    quasi 13 anni fa

    @bigpiter deve ancora nascere la persona che mi farà ubriacare :D

    E grazie a tutti, comunque ^^
  • Jun [187 commenti]
    quasi 13 anni fa

    Che dolce! Io da piccola volevo così tanto avere degli amici immaginari che non riuscivo a "crearli" xD
    Però mi guardavo Casa Foster *-*
  • caia [1324 commenti]
    quasi 13 anni fa

    che carino questo racconto! :)
  • bigpiter [188 commenti]
    quasi 13 anni fa

    bello :)
    ora però veloce, vai ad ubriacarti subito! :D