Lo so che esistono tremilioniottocentosessantacinquemilatrecentosettantotto specie diverse, con nomi diversi, colori diversi. Ma ti chiamerò sempre allo stesso modo, Furby. So che è un po' come sostituire il nome di ogni persona con "uomo", ma lo faccio per affetto, non per eccesso di superiorità. Ti volevo bene, sul serio! Per due o forse tre giorni dormimmo insieme, poi ti misi sulla mensola perchè rischiavo di schiacciarti la testolina.

Eri dolcissimo con quegli occhioni così grandi, per me eri un cucciolo in carne ed ossa.

Forse più peli che carne. Ma in ogni caso era bello sentirti parlare, anche se in effetti il tuo non era un vero e proprio parlare, era più che altro una sorta di elencazione, ecco. Ma mi piacevi lo stesso tantissimo.

Resta il fatto che mi dispiace. Scusa. Non dovevo trattarti in quel modo. Ti ho buttato via eppure eri così carino. Forse mi ero semplicemente stancata di cambiarti ogni volta le pile, piccolo volatile. Era bello giocare con te, lasciarti per sempre però forse è servito a qualcosa. Il tuo abbandono è la prova che non sono portata per avere un cucciolo, però perdonami se ti ho spezzato quel tuo piccolo, fragile cuoricino di plastica.