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Trova sul web un'immagine del gioco più importante della tua infanzia.

Se è il gioco più importante dell'infanzia, che si cerca, il mio è stato sicuramente il nascondino.
La mia scuola era un edificio piuttosto vecchio, in cui era facile entrare: dalle porte, poco controllate dai bidelli; dalle finestre socchiuse per lasciare asciugare i pavimenti dopo l0orario di uscita; dal pericolosissimo solaio sul tetto; dal cancello della palestra. Intorno c'era un'ampio giardino recintato. Poi un melo ritorto sui cui arrampicarsi, grossi ombrosi tigli che offrivano riparo. La casetta con l'impianto di riscaldamento.
Le auto degl insegnanti, infine, parcheggiate tra il muro e una siepe.
Erano tutti nascondigli perfetti per dei decenni che avessero un minimo di rispetto di loro stessi.
Le partite erano vere e proprie battute di caccia e duravano dalle quattro e mezza del pomeriggio (facevo il tempo lungo) fino alle sette di sera, o forse di più, quando riuscivano finalmente a farsi sloggiare.
Il territorio era così ampio e i partecipanti così tanti che spesso chi contava era più di uno. E quando i cacciatori cominciavano a essere tre, le prede dovevano farsi particolarmente astute.