Istruzioni:
Trova sul web un'immagine del gioco più importante della tua infanzia.

Una bambina seduta per terra, accanto al suo letto, circondata da quadratini di plastica colorata che s'incastrano a costruire la casa dei sogni... più o meno è l'immagine che meglio mi descrive da che ho avuto mani prensili a quando ho iniziato le scuole medie. Passavo ore ad ingegnarmi nel costruire villette pericolanti per ometti dal corpo trapezoidale e la testa schiacciata che girava a 360 gradi (non come ora, che hanno braccia e gambe ed una parvenza di mobilità), sognando di abitare io stessa in quegli assurdi appartamenti, talvolta arroccati su dirupi, talvolta su spiagge tropicali.
Fiera del mio creato, passavo interminabili mezz'ore a descrivere a mia madre il funzionamento e lo scopo di ogni singola stanza e terrazza ed immancabilmente finivo per aver tatuati quattro cerchi sul fondoschiena, sui palmi delle mani e sulle gambe, perché troppo concentrata nello sforzo creativo non mi accorgevo di essere seduta su alcuni pezzetti di lego grande che, in vita mia, non sono mai riuscita a chiamare Duplo.