Quando sono arrivato in Darsena coi miei amici ed ho visto i corridori professionisti, i parkourer, e tutti quegli atletici omoni in tute Decathlon ho pensato: "Fuck.".
Un organizzatore ci ha detto: "Ragazzi, siete allenati? No? Siete carne da macello.".

Arrivato al primo check point, coi runner che già si avviavano al successivo, ero orgoglioso di me per aver scansato due chaser ed avercela fatta.. Quando poi ho conquistato il secondo senza intoppi ho pensato: "Beh, forse a metà ci arrivo.".
Purtroppo, appena usciti dalla seconda Safe Zone, il mio amico Alberto è stato il primo di noi a cadere (e a perdersi non si è capito dove).

La strada per il terzo checkpoint è stata un po' tortuosa, e la mia ragazza si è scorticata un ginocchio al limitare della SZ, saltando un corrimano. Arrivati in anticipo siamo purtroppo stati costretti a fare una lunga fila che ci ha fatto perdere una mezz'ora buona.

Sulla strada per il quarto checkpoint ho regalato due biglietti ad un runner che si era fatto male scappando dai chaser. Il cavalcavia Bussa purtroppo ha fatto tre vittime: la mia ragazza, ed una coppia di amici (di cui uno al limitare della SZ): io me la sono cavata sfruttando le auto come riparo e correndo come se non ci fosse un domani..
(Il runner dei biglietti se l'è cavata e l'ho ri-incontrato in fila per i timbri).

Cominciavo ad accusare la stanchezza, così ho preso la metro, e sono iniziati i guai.. Fortunatamente i chaser non erano molto attenti, e mi è bastato tenere la spalla con la fascia blu sempre fuori dalla loro vista, stando seduto dietro alle colonne o appoggiato ai muri.

Ripartendo dal quarto checkpoint, non conoscendo la zona, ho dovuto di nuovo prendere la metro. Ho incontrato un altro gruppo di runner, che mi hanno detto: "Mah, dai, a quest'ora non ci saranno più chaser in Maciachini: saranno tutti già al sesto checkpoint..". Detto ciò ci sono piovuti addosso cinque o sei chaser.
Sono scappato, ed ho preso la metro, per ritrovarmi nel vagone con i chaser. Ero in Repubblica quando mi hanno notato, e sono riuscito a scappare dal vagone mentre le porte si chiudevano.

Ormai però era troppo tardi: passata la mezzanotte, se fossi andato al sesto checkpoint non sarei riuscito ad arrivare al settimo causa mezzi, quindi ho gettato la spugna (ho preferito non trovarmi solo e sperduto in mezzo al nulla) e mi sono diretto in viale Sarca, dove ho trovato runner e chaser uno accanto all'altro in un clima di festa, come ogni buona avventura dovrebbe finire.

Dopo il panino alla salamella sono scappato a casa per medicare la mia ragazza e dormire dodici ore.