E' mercoledì mattina. Il cielo è azzurro e il mio coniglio bianco saltella allegramente per il balcone. (Inganna il tempo aspettando Alice)
Visto che sono una super fotografa - immagina, puoi - mi sono impegnata per fare una bellissimissima foto a tema. Bene, ci ho messo più di un'ora, apprezzate in modo molto spontaneo per favore!
Mi sono messa a cercare la luce giusta, e già non è stato facile. Poi ho fatto il cuore con le pagine centrali del libro (poco cliché, mi han detto eh), ma mi sono resa conto che le pagine non stavano su da sole. Forse ho scelto un libro sbagliato? Pagine troppo leggere? Più semplicemente, sono sfigata io?
Ma visto che i super fotografi non si fanno scoraggiare, mi sono armata di scotch e ho cercato di risolvere la situazione.
Poi si è palesato il problema della messa a fuoco, benedetto 50mm!
Insomma, ci ho messo un sacco di tempo e un sacco di scatti buttati via, e questo è il migliore che ne è uscito. (Sì lo so, si vede lo scotch.)

Dunque, nel frattempo il coniglio si è sdraiato nel bel mezzo del balcone con le gambe allungate all'indietro e mi fissa in modo inquietante.
Ho scelto per questo battesimo di CriticalCity un libro di David Grossman, che sto leggendo in questo momento "Il libro della grammatica interiore". L'ho iniziato un paio di giorni fa e sono solo a pagina 68, perciò pescherò dalle prime pagine.
Tra l'altro, ho scoperto di adorare follemente Grossman.

"Roxana era diversa da tutte, lo sentiva, camminando con passo energico in testa al gruppo, perché in lei c'erano serietà e perfino una serena presa di coscienza, che la separava da quel che le stava intorno. Sulla guancia destra aveva un lungo neo, che guastava forse un po' la sua bellezza, ma agli occhi di Aharon la faceva diventare ancora più bella. Come se il difetto fosse necessario per renderla più vicina a sé."