Narciso e Boccadoro di Hermann Hesse.

"Pensò che ogni uomo corre senza posa e si trasforma e si dissolve , mentre la sua immagine creata dall' artista si rimane sempre immutabilmente la stessa.
Forse, pensò, la radice d' ogni arte,e fors'anche d' ogni spirito, è la paura della morte.

Noi la temiamo, abbiamo orrore della caducità, vediamo con tristezza i fiori appassire e le foglie cadere e sentiamo nel nostro cuore la certezza che anche noi siamo caduchi e presto avvizziremo.

Se dunque come artisti creiamo figure o come pensatori cerchiamo leggi e formuliamo pensieri, lo facciamo per salvare qualche cosa della grande danza macabra, per stabilire qualche cosa che abbia una durata più lunga di noi stessi."

Sento come l’ obbligo di concludere questo libro, riuscir a trovare un testo che mi appassiona così tanto è davvero difficile, nonostante un rapporto iniziare basato più sull'odio che sull' amore sono stata costretta ad amarlo irrimediabilmente.
Boccadoro è un personaggio non degno del suo nome, è stato tutto ciò che non mi sarei mai aspettata dalle prime pagine del libro, ha stravolto la sua vita improvvisamente.
Ci trovo una certa ironia in lui, abbandona una vita monacale per darsi a” passatempi “assai divertenti, raggiunge il suo scopo e l’ abbandona per …. Non posso fare spoiler. Ma è assolutamente da leggere, è un libro pieno di “divertenti passatempi”, omosessualità nascosta, un tocco di necrofilia concettuale, arte, chiesa, cose poco lecite per la chiesa,
chi è nato ,chi è morto
na na na na na na na na na
Ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh,
ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh,
ma il cielo è sempre più blu.
Questo libro assume maggior valore perchè è ormai logoro per quanto è stato letto e sicuramente amato, ed è sempre un emozione poter trovare gli appunti di un altro, le frasi che li piacevano, i segni di unghie, persino lacrime.
E' DANNATAMENTE EPICO.