Un ambiente di comfort e raffinatezza
by Matvey Schmidt
quasi 12 anni fa
Realizza la lista di quello che può offrire casa tua agli sconosciuti. Appendila fuori dalla porta.
“Strano, non ho ancora avuto ospiti....”
..... tranne mio padre che è rincasato dal lavoro con due occhi quadrati chiedendomi se ero impazzito. La mia febbre continua, quindi le mie esecuzioni sono sempre un po' buttate lì, con mano tremolante ed un umorismo nero ma anche arido.
Portatemi pazienza!
Le targhette, fra l'altro, sono state fatte con poca cura volutamente: esprimono il
"vieni!"
"che ti fotto con la mia offerta!"
"alla fine mi stanco pure di scrivere perchè tanto ti fotto comunque!"
Insomma, c'è anche del personale: ho provato a cercare casa qui a Milano e vissuto in condizioni orribili in altri luoghi, sempre e comunque osannati. Basti pensare che, una volta che lavoravo a Ravenna come animatore, barista e bagnino, soggiornavo a Milano Marittima, la Las Vegas dei parvenu italiani.
Figo!
Ebbene, la prima notte mi resi conto che al soppalco di sopra c'era un bel water perennemente coperto di merda, sia maschile che femminile (una stanza 8 persone) e perdeva costantemente acqua, che scendeva, scrosciava i suoi delicati e paludosi rigagnoli fino al mio letto, il più vicino alla scala (precisamente sotto). In quegli attimi, capii perchè i panini probabilmente acquistati da qualche paninaro all'era dei Galli erano zuppi.
All'epoca ero un mocciosetto di bello stampo xenofobo, e rendendomi conto che vivevo con soli rumeni (c'erano anche un arabo, italiani e un albanese) dormivo senza mai disfare le valigie per paura che mi rubassero qualcosa e che mi prendessero in giro per la mia maglietta di Spongebob.
Lavorando per quelle agenzie mafiose, con la costante minaccia di un assegno in bianco, norme di sicurezza zero e menzogne, una settimana di febbre a 40° oltre che un buco in pancia per un incidente (tutto vero, ho ancora la cicatrice), oltre che il solito water che mi attendeva la notte, sentivo di avere bisogno di alleati: scoprii così che i rumeni tanto scorbutici erano disposti a prestarmi cose o anche a rubarle per me, ad un prezzo stracciato! :) divenni più forte, più aperto e meno nostalgico (chiamavo i miei e la mia ragazza solo 6-7 volte al giorno). L'ultimo giorno, quando avevo ricevuto un assegno che non avrebbe dovuto essere l'ultimo ma che sapevo che lo sarebbe stato, all'alba presi le valigie e scappai, attraversando la cittadina a bordo di un camioncino della nettezza urbana: mi vide alla calura ed ebbe pietà di me, appoggiò le mie cose SULL'immondizia (che per fortuna erano solo arbusti secchi e qualche pezzo di asfalto) e mi portò alla stazione, dove presi il treno.. La gentile signora, comunque, era rumena :) a parte le battute, quindi, ebbi modo di constatare che in mesi di lavoro (con altre tappe) quelli che volevano fregarmi erano tutti italiani. Solo.
quasi 12 anni fa
Che storia!
quasi 12 anni fa
quasi 12 anni fa
quasi 12 anni fa
quasi 12 anni fa
Spero che quando finirà la febbre non smetterai di fare missioni, i tuoi racconti sono un'ottima lettura prima di cena!
quasi 12 anni fa
quasi 12 anni fa
Comunque mi piace!