Matvey Schmidt:
voleva fare la ganza, aveva le idee, i progetti: voleva un messaggio forte e universale.
Aspetto la rispettabile compagna di missione: 40 min di ritardo, motivazione:
"Non trovavo i materiali... ma ora ho tutto!".
La vedo piena di borse, in effetti.
Mi sento confuso, ma ottimista: avrà dei progetti bellissimi, una meccanizzata del suo calibro, e io posso darle una mano!
Girando un po' per le ancora illuminate vie di Milano (finimmo circa 6 ore dopo), però, capii che la nostra Suh(shi) non aveva una visione chiara sulle statue della nostra città nè, tantomeno, sul cosa farci! Le trovavamo o troppo alte o troppo ripide o in posture che non si addicevano al messaggio che l'eroina che accompagnavo voleva trasmettere al mondo.
Sì, perchè la determinazione c'era, eravamo armati fino ai denti: un filo rosso, qualche pezzo di cartone, una boccetta di colore acrilico, stringhe. Insomma un sacco di rob.... ehm.
"Ehm, Suh, lasceremo moooolto spazio all'immaginazione, non è vero?"
La sognatrice mi ha risposto che la semplicità è sempre la cosa migliore per colpire il passante medio... sbruffona.

Suh dice:
(stronzo)
Un'idea partita dall'ispirazione datami dall'ago in Cadorna,
si è poi sviluppata autonomamente (senza avvisarmi) in base alle statue di cui dispone Milano,
lasciando da parte l'ago, impacchettato ed impraticabile :(

''Un filo rosso che unisce le statue e le loro proteste, un filo rosso come il sangue, rosso come la rabbia, rosso come la forza, un filo rosso del destino... un filo rosso per ricucire l'Italia a pezzi...''

Il cartello di feudalesimo e libertà è liberamente dedicato alla manifestazione dei grillini tenutasi giusto quella sera in Duomo (dove infatti è stato messo il cartello!)

Promemoria: discussioni, briefing e preparazione del materiale in inverno è meglio farli prima. Al caldo.

PS: Nessun gomitolo è stato maltrattato, è stato solo sacrificato per la causa e verrà ricordato con onore <3