Iconografia essenziale
by Takky
circa 12 anni fa
Trova sul web un'immagine del gioco più importante della tua infanzia.
“Epiche sfide costruttive”
Ancora ricordo il mio (forse, circa, grossomodo) ottavo compleanno: ritrovo del parentame con relativa apertura dei regali, come ogni anno. Ma questa volta sarebbe stato un compleanno EPICO! Quando aprii il regalo della zia non riuscivo a contenermi dalla gioia: un GAME BOY! Era il non plus ultra della tecnologia videoludica, tecnologia che oggi farebbe fatica a gestire il microonde. Ma allora nemmeno esisteva il microonde quindi nessuno se ne era preoccupato. In quel momento trovare quattro pile stilo era diventato l'obiettivo della mia vita.
Inserire la cassettina, che combaciava perfettamente nelle guide, fino allo scatto, era un rito, una sorta di magia, ti dava la sensazione fisica del contatto. Inserire un CD non mi ha mai dato la stessa sensazione.
Inclusa nella confezione c'era Tetris, se non sapete cosa sia non saprei proprio come colmare questa vostra enorme lacuna.
Del Game Boy ricordo le sfide in cortile con gli amici, quando mi è stato rubato e, sapendo esattamente chi era stato, mia madre andò dalla sua a dirle che, se me l'avesse fatto ritrovare, non ci sarebbero state conseguenze ed il giorno dopo lo ritrovai sulla panchina del parco. Ma soprattutto ricordo il mare. Il viaggio che facevamo ogni anno per andare al mare: 150km che per me erano il viaggio più lungo ed incredibile che potessi fare. Game Boy in mano, giocavo e guardavo fuori dal finestrino, giocavo e guardavo fuori dal finestrino. L'anno successivo regalarono a mia cugina lo stesso modello, e comprammo il cavo che permetteva di collegarli. Noi stavamo al mare un mese (si stava meglio quando si stava peggio, tanto per dirne una) e quando mio padre ci raggiungeva nei week-end (qualcuno doveva pur lavorare in famiglia :P) scattavano epiche sfide a Tetris, il gioco col quale ci divertivamo di più perché ottimizzato per i due giocatori, sotto l'ombrellone od in pineta dopo pranzo, quando non potevamo andare né al sole né in acqua. Ogni volta che qualcuno eliminava più righe, l'avversario veniva penalizzato ed allora aumentava l'agonismo. Sfide incredibili, anche perché mio padre non mi ha mai lasciato vincere di proposito nemmeno una volta!
Avevo accumulato una discreta quantità di giochi, tutti tenuti accuratamente in una busta fatta dalla mamma nella quale mettevo anche il Game Boy e le pile di riserva. Dopo anni in disuso non ricordo che fine abbia fatto, forse regalato a qualche parente o gettato perché non più funzionante. Ha però rappresentato tanto per me.
circa 12 anni fa