Una volta ci era preso il trip delle scommesse.
In realtà io l'ho sempre avuto, che da bambino i miei mi mandavano in sala corse incuranti dei malavitosi e della nube di fumo che avvolgeva l'agenzia. Rimanerci dentro per più di cinque minuti equivaleva a fumare quattro pacchetti di MS: un'agonia, altro che i livelli di inquinamento di Taranto Tamburi. Comunque, il trip ci prese in quella calda e noiosa estate del 1998.
Io, Grazio e Francis decidemmo di fare qualche puntatina sulle partite di coppa Italia. Tutta roba facile, scontatissima, un deca a testa per guadagnare, sì e no, quarantamila lire. All'epoca erano soldoni.
Scegliamo le partite, le quote non sono allettanti ma si gioca tanto per giocare. Lazio Cosenza 1 fisso, Cittadella Fiorentina 2 senza discutere, e via così infiliamo una serie di cinque sei partite finchè si arriva a Perugia-Castel di Sangro. I raga son convinti della vittoria dei Gauccini, io invece ho come un presagio. Il Castel di Sangro è una squadretta da niente, ma mi sento che fa l'impresa! I miei soci mi deridono, ormai è deciso, uno fisso anche per il Perugia.
Nel pomeriggio seguiamo distrattamente tutte le partite. Tutte azzeccate. Il Perugia gioca in notturna. I presagi.
Partita facile, inizialmente. Uno a zero e vittoria in cassaforte. Il Castel di Sangro non esce mai dalla metacampo, mai un tiro in porta. Mi faccio prendere da una strana sensazione, la felicità di essermi sbagliato.
Arriva il novantesimo, i ragazzi staranno già festeggiando la vittoria.
Siamo nel recupero, ormai è fatta, spetta spetta n'attimo che c'è il Castel di Sangro in attacco... sììììììì vabbè ma quello da solo cosa vuole fare... spe sì ok ha saltato il suo marcatore ma se calcia da lì non farà mai gol... infatti viene fuori un tiro-sega, una mozzarella, ed il buon Angelo Pagotto si tuffa lemme lemme per la più facile delle prese... oh cazzo no se l'è fatta scivolare sotto le ascelle sto pezzo di fango di Pagotto mannaggia a te te sei venduto la partita!!! Gol del pareggio porcammerda non ci credo!!!
La strana sensazione lascia spazio ad un ghigno beffardo: ero consapevole della possibilità di eventuali errori nelle dinamiche della decisione di gruppo; avevo avvisato i miei soci, che ora si staranno disperando, però io lo sapevo che non dovevo fidarmi di quel cocainomane di Pagotto, del Perugia, di Gaucci, della sua futura ex compagna e del di lei futuro marito. Porca mignotta, quarantamilalire bruciate così!