Il gruppo è un errore

by Panda

oltre 13 anni fa

Istruzioni:
Scrivi un breve racconto che contenga la frase "Errori nelle dinamiche della decisione di gruppo". Allega al tuo testo un’immagine significativa.

“Ero fuori da quel giorno”

Da tempo aspettavo quella cena.
Finalmente tutti riuniti, pareva impossibile.
Tod aveva trovato il modo di eludere la moglie sospettosa, Jimmy aveva sfidato le ire del coach saltando l'allenamento, Mary aveva chiesto il cambio del turno di lavoro, Frank c'era sempre ed io: io ero fuori di galera dalla mattina di quel giorno.

Il locale era la vecchia bettola dove ci riunivamo da ragazzi, ai tempi del colpo. Un posto sicuro in cui la pizza era deliziosa, lo sapevamo tutti. Zio Jo era sempre lì, era sempre lui a pensare ai nostri stomaci affamati. Quel mezzo italiano aveva iniziato a impastare pizza già a tre anni, aveva le mani in pasta anche in altri tipi di polveri bianche che non erano farina e gli mancava un occhio, ma era lo zio Jo: uno fidato.

Iniziammo subito a litigare, come si faceva sempre, sulla pizza da scegliere, e come sceglierla. Tod voleva una pizza gigante con tutti i gusti scelti da ciascuno, per sancire la riunione della banda. Jimmy invece voleva la sua parte, con patate, mozzarella, carciofini, mele, miele e tartufo, era un mistero per tutti come riuscisse a mandar giù quella roba.

Io a capo tavola, gustavo questo battibecco che tanto mi era mancato in quegli anni di reclusione. Quell'allegro cicaleggio che solo gli amici possono produrre senza scatenarmi il mal di testa. Io volevo solo la mia Capricciosa.

Prima di ordinare già la birra scorreva a fiumi, e tutti avevamo alzato un pò il gomito. Le parole erano un impastate e non sempre avevano una consequenzialità logica. A volte Mary parlava del lavoro e tutti ci chiedevamo che cazzo c'entrasse. Ce lo chiedevamo tutti, si capiva dagli sguardi.

Un istinto impellente mi condusse al bagno, lasciai le disposizioni: una Capricciosa. L'avevo detto, l'avevo ripetuto: una Capricciosa. Una intera, per me. Dopo anni della mensa della prigione, dove tutto sa di niente, pensavo di averne diritto, sbaglio?

Stavo per uscire dal bagno quando udii la voce concitata di Frank, quella voce stridula che riusciva a trapanare il timpano. Quella voce di un traditore, quella voce che aveva fatto il mio nome.

Diceva: "Eh ora? Ora? Chi glielo spiega che si è trattato di una serie di errori nelle dinamiche della decisione di gruppo? Io no.. Io non di sicuro.."

E tutti si voltarono appena feci il mio ingresso, in un silenzio tombale. Li passai in rassegna, uno ad uno, guardandoli in viso; nessuno incrociò il mio sguardo. Anche Jo aveva il capo chino e quell'unico occhio piantato sulla pizza.

L'osservai anch'io: quella pizza.

Era una pizza gigante, come diceva Tod, di cui una gran parte con patate, mozzarella, carciofini, mele, miele e tartufo, come piaceva a Jimmy, uno spicchio o poco più era coperto di una glassa gelatinosa che Jo chiamava "Lavoro", maledetta Mary.
Non c'era traccia della mia Capricciosa.

La mia sei colpi voleva una lucidatina.

Guantanamo, 12 giugno 2000

3 Commenti

  • Panda [55 commenti]
    oltre 13 anni fa

    @Yawp: grassie :) mi sono divertita a fare la gangster XD magari ho un futuro come scrittrice di gialli "da duro"

    @Napoleone&C: ahah se ti è davvero piaciuto ti dedicherò il mio primo romanzo "Volevo la mia Capricciosa" :D
  • Broccoli or Potatoes? [4738 commenti]
    oltre 13 anni fa


    ahahah grande Lucia!!!
  • Napoleone e Lafaiette [46 commenti]
    oltre 13 anni fa

    ......non ho parole...giuro!!!!! E' troppo bello! Continualo ti prego e poi me ne mandi una copia!XD scherzi a parte è scritto benissimo!