Quando ho letto che il quadro doveva esser grande più o meno come una carta, ho pensato alle carte dei tarocchi, ciascuna delle quali può essere vista come simbolo di un modo di essere o di una fase che si attraversa. La mia preferita, che ho preso diciamo come ispirazione per quest' anno, è il Matto.

Il matto è il numero zero, la pausa tra passato e futuro. La sua mente è purificata da forme mentali precostituite, il che lo rende "il diverso", in bene o in male. Il suo bagaglio è leggero, il frutto essenziale dell'esperienza. Questo è il suo potere: il coraggio o la follia dell'andare avanti senza pensieri, lasciandosi alle spalle quel che non serve più. É l'anima giocosa e bambina, si esprime senza temere il giudizio; è la paura di essere normale, cioè omologato e mediocre. (cito da libri vari)

L'occasione per portare a compimento la missione non poteva non essere una festa dei "matti", ovvero uno dei più grandi festival italiani di artisti di strada: il Buskers di Ferrara.
L'artista di strada mostra per gli altri la sua vitalità e creatività, porta risate, leggerezza, fascino per la vita, incanto, passione per le arti; fa un grande regalo per cui chiede poco pegno, con il coraggio di mettersi in gioco e l'impegno nell'esibirsi al meglio.

Ho lasciato il mio quadretto in una delle piazze principali. Non mi sono appostata, ma sono ripassata dopo un po' ed evidentemente qualcuno aveva provato a sfilarlo, forse per portarselo a casa, rompendo la cornicetta. Però l'hanno rimesso a posto, restituendolo al suo ruolo di missione. Chissà che fine avrà fatto... ma è bello lasciarlo al suo destino.

Non prendetevi troppo sul serio :)
Rose