Come tutti sappiamo, con l'arrivo della bella stagione arrivano anche le grandi pulizie. Il mio zaino, fido compare di ogni momento di vita, ne aveva bisogno da tempo. Ho la mania di accumulare e la situazione mi stava letteralmente sfuggendo di mano!

Sapete qual è il grande problema di portare lo zainetto invece che la borsa?
E' comodo, dannatamente comodo. Puoi farci di tutto e visto che mi piacciono le sfide, ci faccio veramente di tutto. E' stato trascinato, lanciato, nascosto, preso come ostaggio, svuotato, riempito, perso, ritrovato; ci hanno rovesciato sopra birra, vino, superalcolici, ha preso la pioggia, il sole, è stato in campagna, in città, nel cestino della bici, nel bagagliaio di diverse macchine, a diversi concerti, a Venezia, a Milano, a Torino e Dio solo sa in quante situazioni si è, a sua insaputa, ritrovato.
In gran parte di queste situazioni, qualcosa ci è finito dentro ed è rimasto lì, in attesa di essere ricordato.
Finalmente è arrivato il momento! Svuoto lo zainetto e una sottile polvere di tabacco mi avvolge manco fossi Danae alle prese con Zeus.
L'unica domanda che mi pongo è: ma quanta roba c'è qui dentro?!
Serve una catalogazione. Per chi non lo sapesse, sono un po' autistica in queste cose: metto sempre tutto in ordine, che sia di colore, di grandezza, di forma. Pure lo zucchero che trovi sul tavolino al bar. Questo però, a quanto pare, non nega il fatto che sia decisamente disordinata.

Così, comincio, molto minuziosamente, a ordinare ogni singolo oggetto prima contenuto nello zaino. Quasi un centinaio, dal più piccolo (un chicco di caffè) al più grande (la bottiglietta d'acqua).
Che dire...da domani sarò una persona meglio!

P.S.: scegliere i tre oggetti che non abbandonerei mai ha scaturito in me grandi crisi esistenziali e discussioni filosofiche con la mia coscienza.