Riscriverò qui quello che c'è nella foto, così almeno anche chi non conosce l'aramaico potrà venire a conoscenza di quello che ho scritto in questi 10 minuti di flusso di incoscienza:
-Tutto ciò che mi viene in mente?
Ah, cazzo, è una bella sfida.
Più che altro perchè secondo me una fase della scrittura importante che molti considerano secondaria o persino subordinata al momento dell'invenzione o della lettura, è quella dell'organizzazione delle idee.
E io sono disordinato, anche parecchio.
Sono le 12:08, devo arrivare alle 12:18.
E' curioso persino il nome di questa istruzione, non trovate?
"600 colpi".
Starebbe a significare un colpo a secondo?
Ma quindi cosa si intende per colpo? carattere, parola, pensiero?
Per me il colpo in questo caso è individuabile in qualcosa di molto più grande.
Lo spasmo vitale, l'immanentizzazione di Dio, del motore immobile.
Volontà, umanità, ribellione, incognita, chiamatela come volete: ma è ciò che ha reso l'Uomo grande.
Il guardarsi intorno e dire: "a me sta cosa non piace. Io la cambio."
E non importa se poi il successo arriva, l'importante è il tentativo.
Siamo a metà.
Sto provando ad ascoltarmi un po' di funk, roba vecchia, anni '70... tutto l'album funkadelic.
bello, me lo hanno anche consigliato, forse però per me suona troppo alieno.
E' l'eco di una generazione ormai maturata, credo, che mi da fastidio.
Il contrasto tra mio padre e quello che sono ora io.
In effetti quando aveva la mia età credo che ascoltasse proprio questa musica... e la cosa mi obbliga a vedere il tutto in una prospettiva che non mi calza.
Siamo arrivati alla fine, perdonate la mia scrittura da bimbo di 5a elementare, spero capirete qualcosa.-