Nefologia immaginaria
by Fede
circa 10 anni fa
Riconosci un animale nella forma delle nuvole.
“La leggenda della Dama Blu”
Ecco a voi la leggenda... è un po' lunga, ma leggetela, ne vale la pena!!
Il paese di Sori si sviluppa lungo il fiume che scendeva dei monti, vicino a dove esso si tuffa nel mare. Tutto attorno c'erano rocce e scogliere, all'infuori della dolce linea di sabbia alla fine del fiume che creava il porto naturale del villaggio. Gli abitanti vivevano completamente per il mare. C'era chi andava a pesca e ti trattava il pescato. I vecchi lavoravano le vele, gli uomini forzuti facevano dei carpentieri, e i bambini si divertivano a cercare vermi ed esche. Il mare davanti al paese era ricco di pesci e generalmente calmo. A volte però capitava che all'improvviso il vento cambiasse e schiantasse le povere barche sulle rocce, nascoste sulla costa, e che per 5 o 6 giorni nessuno potesse prendere il largo.
Per anni questi venti, detti SOFFI DEL MARE, furono la sciagura di Sori, fino a che non arrivò la DAMA BLU. La dama era una giovane donna, che indossava sempre un largo cappello con un velo che le copriva la faccia, con intorno un fiocco blu.
Si trasferì in una vecchia casa al di fuori del paese, sulla scogliera, piuttosto difficile da raggiungere.
Il suo arrivo non fu praticamente notato dai paesani, intenti sempre a scrutare solo onde e cielo. Accadde poi una mattina, mentre i marinai stavano caricando le ultime cime sulle barche, che dalla scogliera si alzasse un denso fumo nero, una nube massiccia e minacciosa che immediatamente turbò la comunità.
- è un incendio!!- sentenziò qualcuno, anche se di incendi da quelle parte nessuno ne aveva mai visti.
Subito i marinai lasciarono in massa il loro lavoro, presero i secchi pieni d'acqua e si lanciarono a risalire il pendio sul ripido sentiero, impauriti che le misteriose fiamme raggiungessero i loro tetti. Arrivati infine alla casa della donna ciò che trovarono fu solo un piccolo falò lasciato a se stesso, che emanava un fumo denso e scuro. e da lì, dalla sommità della scogliera, assistettero al mutare dei venti e al formarsi di grandi nuvoloni carichi di pioggia.
Arrivarono i Soffi, ma grazie al fumo nero nessuno era in barca.
Il fumo della Dama Blu divenne per i marinai una garanzia di salvezza. Ogniqualvolta i Soffi stavano per arrivare, puntuale sorgeva il pinnacolo nero.
Per anni la Dama protesse così la città e le sue navi e fu considerata un'indovina, quasi una santa dalla gente. anche se non proferiva parola, era riverita e trattata bene da tutti.
Accadde poi un'estate che le correnti mutassero il loro moto invisibile e che d'improvviso le reti si riempissero di pescato. Esaltati i marinai tirarono in acqua tutte le navi, pure quelle vecchie o non riparate, e caricassero su di esse ogni rete, lenza o amo in loro possesso. Ma non appena furono al largo, sottile ma distinto si levò il fumo nero della Dama. Immediatamente tutte le imbarcazioni fecero dietrofront e tornarono a riva, ad eccezione di quella di un marinaio piuttosto avido, ma al contempo sfortunato nella pesca. Indifferente al monito e alle grida degli altri pescherecci, il marinaio calò le reti e si mise a fissare le decine di code argentate che subito dopo cominciarono ad increspare l'acqua.
Era così assorto che non vide il vento sferzare la vela, né le onde superare il parapetto. In pochi secondi il mare divenne un mostro affamato e scagliò la sua ira contro la barca.
Il marinaio si salvò miracolosamente e venne recuperato da una barca a remi mandata dai suoi compagni già approdati, ma la sua barca, il suo sostentamento, finì nella pancia di Oceano.
Fu portato nella sala del municipio, gli furono date coperte e una scodella di brodo di granchio per scaldarsi. Tutti i compaesani gli erano attorno quando entrò a passo solenne la Dama Blu. La folla si aprì in due ali e la donna arrivò lentamente davanti all'uomo e gli depose in mani la piccola e sgualcita bandiera della sua barca. Poi se ne andò.
L'uomo scoppiò a piangere con la faccia immersa nel panno duro di salsedine.
- La Dama ha recuperato la bandiera - disse uno
- Forse voleva salvarlo- disse un altro
-In fondo è stata colpa sua-
- Non ha seguito le regole-
- Ha ignorato il fumo-
Pian pino il pianto dello sventurato divenne uno digrignare di denti dalla rabbia
- è stata lei !!- esplose - Lei ha distrutto la mia barca ! è una strega, una strega del mare! ha lanciato un sortilegio!-
Il marinaio cominciò a delirare ed imprecare contro la donna e la folla turbata abbandonò la sala. Solo il prete restò e lo condusse nella canonica affinchè riposasse, preoccupato per il suo stato mentale.
La mattina seguente il paese fu svegliato dalle campane che suonavano all'impazzata. Il prete chiamò la gente nella piazzetta e disse che il marinaio aveva delirato tutta la notte, giurando vendetta nei confronti della "strega". L'ecclesiastico lo aveva allora chiuso a chiave nelle sue stanze e aveva dormito nella cappella, per paura che potesse far male a qualcuno, ma l'uomo era fuggito rompendo un vetro.
Si doveva organizzare una spedizione alla casa sulla scogliera per evitare il peggio. Subito gli uomini di mare presero cime e torce e mentre il sole albeggiava scolarono la parete scoscesa. Arrivati alla casa trovarono il marinaio in piedi con la fiaccola in mano e la dama legata in ginocchio davanti a lui.
- Guardate! Guardate la strega, il mostro delle acque !- gridò e le strappò il cappello ed il velo.
Il viso della donna era snello ed elegante, contornato da lunghi capelli neri e mossi, ma tutta la sua pelle era coperta di squame grosse e lucide. Le labbra sottili mostravano denti affilati come quelli degli squali e gli occhi non avevano palpebre. Ma sotto le sopracciglia glabre gli occhi erano grandi e profondi, di tutte le sfumature di blu che il mare potesse assumere. E guardandola gli uomini non videro il mostro, ma il mare, il loro mare, quello che scrutavano ogni giorno, un mare che li sosteneva e li amava come bambini.
Il marinaio vedendo i visi dei compaesani che si addolcivano dove lui sperava un'espressione di orrore e paura, gridò:
- Non lasciatevi ingannare, è un maleficio! - e gettò la torcia sulle ginocchia della Dama.
Subito le fiamme la avvolsero, senza che nessuno avesse il tempo di proferir parola. Poi dal corpo che ardeva ad una velocità innaturale si alzò una massiccia nube nera che gonfiandosi prese la forma di un volto di donna. Il viso si voltò verso l'uomo ancora in piedi e lo guardò negli occhi. Egli cadde in ginocchio piangendo, rendendosi conto della sua meschinità e del suo crimine, mentre il fumo saliva e si disperdeva lasciando a terra solo una zolla di erba bruciata.
Da allora, prima dei Soffi, il cielo si copre di nere nubi, scure in modo innaturale, e c'è chi giura di veder tra esse il volto di una donna con un cappello a tesa larga
34 Punti
(15 + 19 + 0)
Location
sori
lat 44.3718704 long 9.10115259999998
circa 10 anni fa
circa 10 anni fa
circa 10 anni fa
(e anche per la magnifica foto ovviamente)
circa 10 anni fa
(e anche per la magnifica foto ovviamente)
circa 10 anni fa