Me ne andavo tranquilla in giro per il centro, facevo le vasche in via Roma e scrutavo i trevigliesi con un misto di curiosità e simpatia, all'improvviso la follia ha bussato alla mia porta. Broccoli (d'ora in poi Sara sennò mi confondo) mi scrive di andare su fb, entrare nel gruppo CCU-bassa bergamasca e di osservare. ANSIA, io non ho i mezzi tecnologici per connettermi fuori casa, chiedo a mio papà il suo telefono: "ecco sempre in ballo a chiedermi il telefono, sempre su internet, questi giovani..."
io:"ma papà, è per una missione!!"
lui: "ah ok, guardaci allora"
Dunque controllo su fb, mi rimanda a CCU, entro in CCU, continuo a caricare la pagina ma niente. "Saraaaa non mi starai tirando un bidone, vero??"
Purtroppo il padre se ne deve andare e con lui il suo telefono, ma Sara lo sa e così mi manda il primo indizio via sms.
Ecco, un numero e l'indicazione biblioteca, ma nooooo, sono a piedi e devo correre. Sara me la paghi!
Arrivo in biblio con il fiatone, cerco il libro, trovo il libro, nel frattempo Marco il bibliotecario mi insegue chiedendomi quante corde ha un basso elettrico.
Ma, maaaa Saraaa, che libro hai scelto??! Ok la Siberia ti attende.
Apro il bigliettino dopo averlo salvato dalle mani di Marco il bibliotecario, e... Saraaaaaaaaaaa la mappa non dovevi strapparla!! Per fortuna giro con lo scotch nella borsa, riattacco la mappa e mi accorgo che devo andare a piedi in un posto lontano e sperduto e solitario e inquietante. Corro e corro, sto sudando come una pazza e maledico Sara. Una volta arrivata al ponte cerco l'indizio, purtroppo non vedo niente, NIENTE. Scendo dall'altra parte del ponte, c'è una casa abbandonata, una macchina, i binari, scritte sui muri e un boschetto dove sicuramente si nasconde un maniaco. NIENTE. Salgo sul ponte e vedo una scritta criticalcity con una freccetta, purtroppo non si vede nient'altro, chiamo Sara perché ho paura di chi potrebbe arrivare. Sara mi dice guarda bene c'è dello scotch grigio attaccato su un fondo grigio lì vicino, guarda bene. ok l'ho trovato.
Saraaaaaaaaaaaa ti deportoooo, non puoi farmi correre fino in stazione adesso!!
In realtà è stato utile, sono andata a casa a prendere la macchina per gli indizi successivi.
Stazione-fototessera di Sara-vado alla macchinetta delle fototessere, mi siedo dentro guardo in giro, giro il collo, NIENTEEEE! Chiamo Ingrid: "aiutami sto seguendo una pazzia di Sara e non trovo l'indizio!" Un indiano mi guardava malissimo e Ingrid non arrivava, chiamo Sara: "dove hai nascosto l'indizio, saraaa, forse avevi paura che te li buttassero ma così non li trovo nemmeno io!" "ok Rita guarda ancora meglio nella macchinetta delle fototessere, però poi non ti aiuto più" TROVATO!
Una vecchia tessera telefonica, un'indicazione stradale. Metto in moto e vado a recuperare Ingrid e Paola. "Ingrid, Paola, dobbiamo andare dove ci sono le elementari, sicuramente l'indizio è nella cabina telefonica!" Prima, Seconda, Terza, no la quarta no perché c'è traffico, parcheggio storto ma fa niente. Ecco la cabina telefonica, l'indizio stavolta si vede (comunque rimane la costante scotch grigio su sfondo grigio); 1 euro, un numero di telefono una parola d'ordine. Chiamiamo, ci risponde Sara, parola d'ordine e poi le indicazioni per il prossimo indizio: "andate in via Crivelli, c'è la banca e una buca delle lettere rossa, passo e chiudo". BRUUM, BRUUUM, arriviamo in via Crivelli, ecco la buca delle lettere, di nuovo scotch grigio su sfondo grigio, l'indizio però ci fa davvero piacere. Tutti da Gabusi!
Troviamo parcheggio, paghiamo il parcheggio e ci fiondiamo al bar Illy.
Ecco il premio in una scatola rossa: coriandoli, un libro, delle conchiglie, un bigliettino, un bonus.
Sara ci offre da bere (ovviamente Rita è in macchina e si deve accontentare del the al limone :( ) e così finisce questa folle caccia al tesoro.
Grazie Sara, mi sa che alla fine non ti farò deportare.