Tracce determinate 2

by Ewah

oltre 11 anni fa

Istruzioni:
Trova qualcosa che è stato seppellito per te da un altro giocatore di Upload.

“Non andare via.”

Una scatola sepolta da un altro me

La scatola che metterò al posto di quella che cerco. Preparati a resistere

Chiavetta piena di file

Disegnino tipo Schiele

Macchinetta fotografica con dentro gli animali

Gli animali (grazie Giuliana)

Dei baffi da birra, nel futuro saranno molto utili

Ciao Matteo del futuro!

Gli attrezzi del mestiere, le botole saranno ghiacciate?

La valle, la neve e i cipressi

idem

Le botole servono per il sistema di irrigazione dei campi e prendono l'acqua dal laghetto (che ora è ghiacciato)

Dovrò scavare? No! Le botole sono libere dalla neve, evviva!

Pulisco la prima, che però è impossibile da sollevare..

Si muove, lateralmente!

Ma non è la botola giusta

La seconda è chiusa con il lucchetto.

Il lucchetto non cede, ma io voglio aprirla. Inizio a smartellare la base, grazie al freddo i mattoni si rompono..

tolgo i mattoni sotto la botola, riesco a creare un buco da cui passa il braccio..mi dispiace, contadino, ma era importante..

Infilo la mano ghiacciata ed inizio a fare foto con il cellulare e il flash..

se la mia scatola è qua dentro la fotograferò..

il rischio che il cellulare cada nell'acqua che credo ci sia è altissimo..

Solo pareti..ma mi ricordavo degli incavi ai lati della botola..

...rinuncio, mi sdraio, rimetto il cellulare in tasca e inizio ad esplorare a tastoni..

da sdraiato appoggio la mano e quella scivola..un'altra botola!!

Questa era coperta dalla neve e non si vedeva! È la mia!

Peccato sia pieno di 40 cm di acqua ghiacciata (c'è pure una salamandra in letargo) la mia scatola è sul fondo, ne spunta una punta, in mezzo alla sabbietta

mi bagno, rischio il congelamento e sacrifico i guanti, ma eccola!

Il contenuto della scatola

Un foglio non identificato che ha salvato tutto il resto

Il taglio della scatola che ha creato il disastro

Il tappo..bleah

La mia tessera di studente all'estero

qui nella versione ripulita a casa

Un profumo, Acqua di Parma

Un buddha senza un braccio, ma sorridente

La foto di mia nonna Anna e la sua badante Giovanna

La foto ripulita, Anna è quella sulla sinistra (non si vede ma ride)

La scatoletta dei ricordi ritrovata e il martello

Questa missione è iniziata la notte del 13 gennaio,
con una lacrima che è scesa dall'occhio destro ed è andata a ficcarsi nell'orecchio.
Quando sei al buio a pancia in su le lacrime non fanno la strada standard.

Mia nonna Anna è morta il 27 dicembre, aveva 90 anni, e non avevo ancora pianto per lei.
Mi ha lasciato i capelli neri e ricci che ho, un pò di ironia, e un discreto buco dentro.
Alla veglia funebre ho cercato di ricordare l'ultimo ricordo felice che avevo con lei, ed è stato molto difficile, visto che l'Alzheimer le aveva fatto vivere gli ultimi 3 anni della sua vita in uno stato di grande confusione, e verso la fine, quasi di assenza.
Poi se glielo chiedevi un bacio te lo dava sempre, e ti stringeva anche la mano, ma è difficile definire questi momenti così quotidiani, un bel ricordo.

Alcuni ricordi, poi, sono arrivati.
Uno è lei, una mattina d'inverno.
Io lavoravo ancora a Vignola e lasciavo la mia macchina nel suo garage, sotto il suo appartamento, arrivavo a piedi da casa mia, aprivo il garage, lei sentiva e si affacciava alla finestra della cucina, poi scostava la tenda e, mentre partivo mi salutava, io di solito suonavo il clacson e tutto il condominio capiva che ero partito.
Una mattina, aprì la finestra e mi disse che ero una bella forza ad andare a lavorare alle 9, però poi rise. Le piaceva molto la mia macchinina d'epoca, mi sgridava perché faceva fumo, rumore e quando arrivavo tardi la sera facevo casino, ma sorrideva sempre.

Il secondo che mi è venuto in mente è sempre d'inverno, ma verso sera.
Ad un mercatino avevo trovato una macchina Polaroid, e, online, avevo comprato dei rullini. Stavo facendo delle foto di prova, ero appena stato a fare una foto ad un amico, quando, tornando a casa ho visto mia nonna e la badante di quel periodo, che stavano tornando a casa. Le ho rincorse, forse non avevo neanche la giacca, le ho fatte fermare, tutto di corsa, e con il flash ho fatto una foto.
Mia nonna ride, dovevo essere un nipote abbastanza scemo.

Anna Venturelli aveva 8 fratelli, un padre suicida, uccisosi due settimane dopo che sua moglie era morta (era l'amore della sua vita e non riusciva a vivere senza), era la seconda più anziana della combriccola di fratelli. Ha 3 figli (la più piccola è mia mamma), 8 nipoti e 8 pronipoti. Ha preso la 3 elementare ed ha iniziato a lavorare a 12 anni. Ha rischiato di morire in guerra due volte: la prima per colpa di un fulmine che ha centrato la casa in cui era rifugiata mentre era alla finestra con il suo primogenito, e la seconda per colpa di un tedesco, che, entrato in casa minacciandola per avere cibo, le sparò perché lei se l'era battuta attraverso i campi, uscendo dalla porticina della cantina.

I funerali dei Venturelli sono stranamente una festa, i pochi fratelli rimasti ne hanno vissute di tutti i colori, hanno fatto una marea di figli e non si vedono mai, o perlomeno, si vedono ormai solo ai funerali e questo fa sì che più che essere tristi, finiscano per ridere, raccontarsi i racconti più divertenti della loro vita, aggiornarsi sui rispettivi nipoti, per poi scordarsi allegramente nomi e date ("l'è impusebel, a sam in trop" trad: è impossibile [ricordarsi] siamo in troppi).
L'ultima a morire, prima di mia nonna, era stata la zia Dina (emigrata a Novara), sorella minore, famosa per le sue tette gigantesche e il gorgonzola che portava sempre quando veniva a trovarci, oltre all'appellativo con cui ci chiamava quando ci vedeva "Gioia!" diceva, e poi ci strizzava la testa in mezzo alle tette.
L'hanno sepolta con il mattarello, più alto di lei, con cui tirava quantità industriali di pasta, che rifornivano il ristorante di cucina emiliana aperto dalla figlia e gestito dal nipote.
I Venturelli, trattandosi di una trasferta lunga, si sono presentati in pulmino, e, dopo la cremazione, hanno deciso bene di testare il ristorante emiliano, aperto per l'occasione solo per loro.

Durante il rosario, che abbiamo fatto in casa, abbiamo dovuto sgridare uno dei fratelli della Nonna, perché invece che l'Ave Maria continuava a descrivere i suoi colombi.

Sapevo che avevo messo la Polaroid di mia nonna in una scatolina, che poi avevo nascosto vicino alla casa in cui è stata rifugiata in guerra, a Campiglio, una missione di CriticalCity l'anno scorso.

Sono andato a cercarla, ho fatto un pò di disastri, ma poi l'ho recuperata, l'avevo seppellita per il me del futuro.
Ho sostituito la scatola con un'altra con dentro altri ricordi di me, non necessariamente più nuovi.
Sono sceso un pò in mezzo alla neve, ho aperto la scatola in riva ad un laghetto ghiacciato.
C'era un taglio sulla lamiera ed era entrata acqua e terra, però un foglio che non sono riuscito a decifrare, aveva protetto tutto il resto. Dentro ho trovato la mia tesserino di studente di quando ero (magro) in Brasile, un mignon di profumo (che mi sono dato), la foto della nonna, ed una statuetta di un buddha, un buddha molto felice.
Ho pulito tutto dalla terra, aiutandomi con la neve, il buddha festante non ha più un braccio, la foto è venuta molto pulita, si legge la scritta e si riconoscono bene i colori.

Mia nonna è vissuta 90 anni, mia mamma ne ha quasi 60 ed io ne ho 30.
Sono stato parte di meno di un terzo della sua vita, e l'ho fatto nel ruolo di nipote, che è il più bello di tutti, perché vieni amato completamente e gratuitamente.
Ho dei rimpianti, potevo andare più spesso da lei, potevo sforzarmi di tornare di più a casa per vederla, per fortuna, però, una delle ultime volte ho portato con me Ottavia, ed, insieme, le abbiamo detto che ci sposiamo.
Non è successo come nei film, non ha avuto nessuna particolare reazione, ci ha dato due baci quando siamo andati via e basta, ma sono convinto che lo sappia, e ne sia contenta.
Avrebbe sicuramente rotto le balle perchè non lo facciamo in chiesa, ma in fondo è contenta.

Sono rimasto un pò lì, seduto in mezzo alla neve, guardando la valle innevata davanti a me, poi ho abbassato lo sguardo sulla foto.
Mia nonna rideva, pensando al suo nipote scemo, ed il buddha, lì a fianco, rideva pure lui, pensando a come è semplice la vita.

Poi ho lasciato che Matteo piangesse per Anna sulla riva del laghetto ghiacciato.

18 Commenti

  • SilenzioAssenzio [1803 commenti]
    oltre 11 anni fa

    Ewah grazie per quel che hai pubblicato qui... non è una missione, bensì un portale emozionale... quello che ho provato per i miei nonni defunti è un po' simile a ciò che hai descritto tu per la tua... e gli oggetti che ci legano ancora a loro assumono un valore che va oltre qualsiasi cifra economica o difficoltà da superare...
  • Manuela SIB [357 commenti]
    oltre 11 anni fa

    Che belle parole Matteo, tua nonna sarà sicuramente orgogliosa di te.
    Io la mia l'ho persa a 12 anni, ma ricordo benissimo quanto lei voleva bene a me e io a lei. Mi ha insegnato tutto fino a quell'età.
    Le tue parole mi hanno commosso tanto.
  • Il Dede [1009 commenti]
    oltre 11 anni fa

    Ti odio. Ti capisco.

    vaffa...

    no ok...

    vabbè...piango
  • Fe [11 commenti]
    oltre 11 anni fa

    Sicuramente la missione più bella in cui mi sia imbattuta fino a oggi.
    E poi mia mamma fa Venturelli di cognome, avrà contribuito all'emozione? :)
    Intanto posso dirti che il modo in cui scrivi ha fatto tantissimo!
    Comunque da un po' sto facendo l'albero genealogico ...se salti fuori anche tu batto un colpo! :p
  • Around A [652 commenti]
    oltre 11 anni fa

    Io mi sono commossa, davvero.
    Il racconto è fantastico, soprattutto perchè è scritto con il cuore e con amore.
    Capisco cosa voglia dire perdere una nonna, una persona che ti ama qualsiasi cosa tu faccia o dica, una persona che ci sarà sempre anche se tu non le dai tanta importanza quanta ne meriterebbe.
    Mi hai fatto rivivere un sacco di ricordi che avevo riposto in un pezzo del mio cuore, e ti ringrazio davvero per questo.
    Bel ritrovamento.

    <3
  • Archaon [2095 commenti]
    oltre 11 anni fa

    ...
  • [1022 commenti]
    oltre 11 anni fa

    Ewah, ...
    no.

    Matteo, per fortuna avevo le note dei Gorillaz che mi mantenevano un po' su perchè comunque mi sono commosso, ma avrei potuto rovinare un disegno su cui ho lavorato una sera intera..

    non so che scrivere.. perchè di cose da dire ce ne sarebbero un sacco, di aneddoti miei, di curiosità per quello che stato il tuo rapporto con la tua nonna Anna, di come è stato il ritrovamento.. ma forse è meglio lasciare stare.
    ecco, vuoi per una forma di rispetto, quando ho iniziato a scrivere ho abbassato la musica e ora che sento meglio quello che voglio lasciarti, ora sì che le emozioni si fanno sentire più forte

    Tocchi argomenti liminali, lo fai con amore tanto da avermi fatto sorridere più di una volta.

    Quell'amore lo hai trasmesso.


    i punti sono superflui ma ne ho davvero tanti e li aggiungo volentieri a questo "piccolo" post.. più che altro per aiutare a mostrare questa storia.

    un fortissimo abbraccio :)
  • Veleno [1161 commenti]
    oltre 11 anni fa

    "che è il più bello di tutti, perché vieni amato completamente e gratuitamente"
  • cecì [836 commenti]
    oltre 11 anni fa

    brividi. lacrima. paura.
  • Delilah [555 commenti]
    oltre 11 anni fa

    Brividi anche io (che banalità, eh?)
    Invidia per dei ricordi e momenti così belli che io non ho mai potuto provare, rapimento sensoriale.
    Dovresti scrivere libri. Andrebbero a ruba. Io almeno ne ruberei...
    Grazie...
  • Zaug [681 commenti]
    oltre 11 anni fa

    In questi due anni in tanti hanno nascosto una scatola di ricordi. Tu forse sei stato il primo a recuperarla e ci hai fatto vivere l'emozione di scavare e ritrovare. Anch'io leggendo la tua storia mi sono ricordato di qualcosa, che sono davvero fortunato ad averti vicino tutti i giorni.
  • La Fra [442 commenti]
    oltre 11 anni fa

    i miei nonni sono stati la cosa più importante della mia vita, sono i loro insegnamenti che mi porto dentro e la loro voce quella che risuona nel mio cuore quando ho un problema importante da affrontare. Grazie Matteo per questa condivisione. Le tue parole mi hanno commossa e portato per mano fra i ricordi. Grazie ancora.
  • Stella III [1540 commenti]
    oltre 11 anni fa

    Commossa anch'io molto.. missione di cuore. Sono sicura che a lei faccia molto piacere il tuo ricordo
  • Pryntyl [2895 commenti]
    oltre 11 anni fa

    Mi sono commossa. Io ho un prozia che di anni ne ha 94, tutte le mattine passo da lei, la saluto e scappo di corsa a prendere l'auto.
    Mia zia da ragazzina lavorava alla filanda e d'inverno le venivano i geloni. Le sue sorelle più grandi le dicevano che per farsi passare i geloni doveva sfregare le mani nude nella neve. Lei lo faceva e, ovviamente, i geloni non passavano.
    Ci sono storie che solo chi ha oggi novanta o più anni può raccontare. Ci sono storie che vale la pena ricordare e fotografie che vale la pena recuperare :)
  • CROCCHIO [2585 commenti]
    oltre 11 anni fa

    So cosa voglia dire perdere un nonno.. Passarci tutta la vita assieme e al momento che viene a mancare accorgersi di tutte le cose che avresti ancora voluto dirgli ma che non sei riuscito a dire. Un abbraccio Mattè! Hai la benedizione della nonna per sposarti! E le nonne hanno sempre ragione!
  • Brujo [911 commenti]
    oltre 11 anni fa

    Missioni di questa portata inibiscono i commentatori...per una forma di sacro rispetto...

    Ma io ho voglia di dire quello che ho sentito...un sacco di brividi come dice la Resdòra...
    Perchè una missione di ccu può essere un modo bellissimo ed estremamente efficace per ricordare le cose belle...e anche per sfogare il dolore...

    un abbraccio forte Matte...

    grazie per averlo fatto <3
  • ZannA [2458 commenti]
    oltre 11 anni fa

    matte...un abbraccio...grazie
  • LaResdòra [1186 commenti]
    oltre 11 anni fa

    Bellissimo racconto, bellissima avventura, bellissime ri-scoperte.
    Brividi, tanti.
    <3