Città sotto i ferri
by Atanasius
quasi 11 anni fa
Esci in strada ed esegui un'azione di guerrilla knitting.
“Il virus del gomitolo decora la città!”
Quando ho letto per la prima volta il testo di quest'esecuzione non sapevo cosa fosse il guerrilla knitting (detto anche yarnstorming o yarnbombing). Per questo mi sono incuriosito, ho fatto qualche ricerca e sono finito su alcuni siti coloratissimi. Vi riporto le definizioni che ho trovato lì:
"Yarnstorming (also known as yarnbombing): the art of enhancing a public place or object with graffiti knitting"
(Or putting knitting on something unexpected in public and running always giggling wildly)
knitthecity.com
"Il guerrilla knitting è una forma collettiva e anonima di riappropriazione e riqualificazione degli scenari urbani da parte di cittadini insoddisfatti. Quando la città è sentita come res pubblica, gli abitanti decidono di autogestire e auto-ridefinire l’ambiente in cui abitano, scegliendo, inoltre, di utilizzare in modo creativo e costruttivo il proprio tempo libero. Così, dissuasori metallici, pali e parapetti grigi, tronchi di alberi e rami, panchine e cancelli sono rivestiti, letteralmente, da lane colorate sferruzzate ad hoc"
architetturaecosostenibile.it
In pratica è l'attività di decorare con "graffiti" di stoffa fatti all'uncinetto luoghi o arredo urbano in modo da renderli più piacevoli. In questo modo si evita che diventino squallidi e frequentati da persone disoneste.
Tutto molto simpatico (in particolare la parte del "giggling wildly"), ma inizialmente ho dovuto accantonare "Città sotto i ferri" poichè... io non so cucire nemmeno un bottone!
Ho potuto aggirare il problema grazie alla nonna: le ho parlato della missione e lei mi ha messo a disposizione il contenuto di un vecchio cassettone. Sapete quei vecchi mobili che hanno solo le nonne, pieni degli oggetti più strani che da bambini possono diventare miniere di tesori da esplorare? Ecco all'interno di un cassetto la nonna aveva accumultato una quantità incredibile di centrotavola e altri lavori all'uncinetto fatti a mano da vecchie zie o da qualche parente. Tutti oggetti che non usava da tempo (o magari non sono nemmeno mai stati usati). Così con la sua approvazione ho deciso di dare nuova vita a questi lavori utilizzandoli per un'azione di guerrilla knitting. Il periodo mi era propizio: il bianco dei centrini si sposa bene con il natale e ricorda la neve (che qui non si è ancora vista).
Il bersaglio che ho scelto è stata una panchina di fronte al castello di Brescia. Il motivo è che pur essendo una zona suggestiva con una vista meravigliosa, quando cala il buio diventa poco raccomandabile, (presunto) ritrovo di personaggi dediti agli stupefacenti. Ho voluto dare il mio piccolo contributo per cercare di riqualificare la zona, renderla più bella e più accogliente per chi vorrebbe frequentarla con intenti innocenti.
Ho anche cercato di risvegliare un pò di curiosità sul Guerrilla knitting, ma anche se diversi hanno osservato l'opera, nessuno mi ha fatto domande. Beh a parte le mie cuginette che ho incontrato mentre stavo tornando a casa... Perlomeno un piccolo semino di interesse l'ho piantato!
23 Voti
123 Punti
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Nodo Brescia 03 - Il Falcone d'Italia
lat 45.54143 long 10.22574
quasi 11 anni fa
quasi 11 anni fa
quasi 11 anni fa
Se vuoi organizzare una missione di gruppo in quel di Brescia conta su di me.
E poi puoi invitare Pryntyl, S&V, LaFava e LaRava e tanti altri. Anzi, invita tutti dal gruppo criticalcity unofficial su facebook!
quasi 11 anni fa
Però se vai a sbirciare qui http://criticalcity.org/posts/37796 puoi vedere una delle panchine del castello!
quasi 11 anni fa
quasi 11 anni fa
Certo con i centrini della nonna la panchina ha tutta un'altra classe!
quasi 11 anni fa
quasi 11 anni fa
quasi 11 anni fa
quasi 11 anni fa
quasi 11 anni fa