Quel giorno, all'interno del corpo di Luca vi era un gran subbuglio.
Gli organi avevano indetto una gran riunione, volta ad eleggere il leader del gruppo.
"Lo farò io!" disse il cervello. "Io sono la parte più importante del corpo umano. Sono io che regolo il funzionamento di voialtri". Cenni d'assenso e voci favorevoli si levarono da occhi e orecchie.
"No!" gridò il cuore. "Io sono il più importante qui. Se io cesso di battere e pompare sangue -proseguì- il corpo muore!". Uno scroscio di applausi piovve dai globuli rossi.
"Se vogliamo vederla in questo modo, allora -si intromisero i polmoni- anche noi siamo indispensabili qui dentro! se smettiamo di immagazzinare ossigeno, nemmeno tu, caro il nostro cuore, puoi funzionare!"
L'ossigeno approvò.
"E perchè non io?" disse timidamente una voce.
Tutti si girarono nella direzione da cui arrivò la proposta, scoppiando a ridere alla vista del candidato: il sedere.
"Tu?" gli chiesero in coro gli altri candidati. "E perchè mai dovremmo scegliere te? Non sei altro che uno scarica rifiuti!" concluse il cuore. tra il riso generale.
"Ah! è così eh?" rispose il sedere, con sguardo di sfida. "Vi farò vedere io! Vi comunico che, da oggi, sono in sciopero!" concluse.
Quel giorno, dopo altre discussioni, fu eletto un capo: il cervello.
Tuttavia, a causa dello sciopero del sedere, gli altri organi iniziarono a manifestare nei giorni seguenti dei sempre più evidenti e gravi segni di malfunzionamento.
Il cuore ebbe difficoltà a pompare il sangue con ritmo regolare, i polmoni immagazzinavano sempre troppo o troppo poco ossigeno ed il cervello non riusciva più a gestire la situazione.
Dopo due settimane esatte, fu indetta una riunione generale straordinaria, in cui fu affidata, con decisione unanime ed una dichiarazione di "Errori nelle dinamiche della decisione di gruppo", la leadership al sedere. Da quel momento, cessato il suo sciopero, tutto riprese a funzionare regolarmente all'interno del corpo di Luca.

Morale: Per essere un leader non conta chi tu sia. Per essere un leader, ciò che conta veramente è saper fare gli stronzi.