Istantanee operative
by FatinaPazza
quasi 12 anni fa
Fotografa il tuo spazio di lavoro.
“M'illumino d'immenso.”
Short Version: al diavolo il lavoro da promoter, io amo il palcoscenico, sia come tecnico che come performer!
ps, piccolo dettaglio: la canzone di sottofondo è "I am what I am" de "La cage aux folles - Il vizietto", ed è ripresa live dallo spettacolo in cui ho fatto il tecnico! :)
Emotional version:
"Buongiorno Signora, le faccio assaggiare Yakult!"
"Salve Signora, sono di Testanera, posso aiutarla?"
"Signori siamo in promozione con tutta la linea Branca!"
"Signora... cosa ne pensa di un bel viaggio di un paio di giorni? No? Allora magari una cena speciale? O una giornata di relax? Preferisce qualcosa di più avventuroso?"
"Signori ho il cordless che fa per voi!"
...no, questo non è il mio lavoro. Faccio la promoter per sopravvivere, ma non posso chiamarlo IL MIO lavoro. Anche se sono brava nel farlo no, non è IL MIO. Non ho gioia nel farlo, non mi alzo la mattina felice di andare a lavorare (quando il lavoro c'è).
Il mio lavoro è quello che mi fa stare 15 ore in teatro senza lamentarmi, quello che mi fa schizzare in piedi appena suona la sveglia anche se ho dormito 4 ore e devo solo andare a ricaricare le macchine con la scenografia, è quello che mi fa accendere l'autoradio e sembrare una cretina in macchina perché faccio le scale o ripeto ossessivamente due frasi di una canzone, è quello che mi fa spostare tutti i mobili di casa per provare una coreografia, è quello che mi impedisce di mettere le gonne corte se ho appena avuto uno spettacolo in cui mi sono fatta lividi, e la cosa non mi preoccupa.
Il mio lavoro si fa sul palco. In tutte le sue forme.
Si fa sul palco e in regia, in graticcio, in quinta, nei magazzini e nei ripostigli del teatro; si fa a casa con davanti un copione e un foglio a3 con disegnato il palco e con diversi cerchi/rettangoli di diversi colori. Questo è il tecnico luci. Studi il disegno luci da copione, vai a fare i sopralluoghi, sistemi il disegno luci in base a quello che hai (o lo arricchisci, o lo semplifichi), vai in teatro prima degli altri.
Poi, se hai molta fortuna, c'è qualcuno oltre te e un tecnico del teatro a sistemare la scatola del teatro, spostando quinte, fondali, preparando i tiri per le cose che devono scendere, mettendo gli oggetti in scena, facendo segni per terra con il nastro carta.
Puntando i fari in modo che illuminino la gente nel modo giusto, dando il giusto effetto.
Poi in regia luci a memorizzare le scene, a chiamare ogni scena con un nome.
E il sistemare gli ultimi dettagli prima dello spettacolo e MERDA MERDA MERDA!!!
E durante lo spettacolo sempre sull'attenti, a correggere l'errore dell'attore aspettandolo o anticipando la luce, o semplicemente seguendo la perfetta esecuzione in cui tutto è al giusto momento nel giusto posto.
Si fa sul palco e nei camerini, dietro le quinte, nei foyer; si fa per mesi prima nelle sale prove, nelle sale di registrazione, in macchina, in casa, in ogni angolo adatto per farlo. (Su altri palchi se in mezzo hai un altro spettacolo, che comunque hai spazio per provare....). Questo è il performer. Fai un provino (se devi entrare in una nuova compagnia), lettura copione, audizione per le parti, memoria, studio, riscaldamento, coreografia, memoria DANNAZIONE MEMORIAAAA!, filmi la coreografia così puoi ripassarla a casa, studi lo spartito, impari le melodie, se è il caso vai in studio di registrazione e registri il cd. Ti snervi per gli errori che fai durante un filato, e ti galvanizzi quando fai tutto bene. Arrivi nei teatri, prendi un camerino (condiviso in ogni caso....), riscaldamento, prove, prove, prove, filato, trucco, parrucco, soundcheck, foto di rito come dei cretini, prova generale, il cicchetto prima di salire sul palco, MERDA MERDA MERDA!!!, e via, sperando che tutto vada nel verso giusto da parte di tutti, mettendoci il 250% di te.
E poi l'adattarsi al palco nuovo, o al dove sei, il sistemarsi da soli gli ingressi e le uscite quando non c'è tempo per fare altro. Gli stage per migliorare, gli altri spettacoli per andare a vedere e prendere spunto, la scelta mesi prima di cosa portare quando si può scegliere, le chiacchiere con la regista (perché la mia è donna), il rinunciare a quel monologo o quella canzone che volevi tanto perché la regista te ne chiede un'altra per l'economia dello spettacolo. Lo scoprire che in 2 anni sei migliorata tanto da meritarti la corus line nel corpo di ballo in stile burlesque.
L'adrenalina, in entrambi i casi, che corre dentro al corpo. Dall'inizio alla fine. Questo è IL MIO lavoro.
quasi 12 anni fa
c'è chi ci chiama pazzi, ma noi sappiamo la verità della bellezza del mondo.
quasi 12 anni fa
quasi 12 anni fa
Epperò no, non è Call me Maybe, ma solo perché non era ancora uscita! :P
e grazie! :)
quasi 12 anni fa
1- che hai sfanculato ciò che verrebbe comunemente chiamato "il tuo lavoro" a favore di qualcosa di più sentito e più vero.
2- che hai messo anche la short version per la gente come me (anche se ho fatto il bravo e ho letto tutto :) Con i cicchetti mi hai quasi convinto a intraprendere la cariera).
3- che la colonna sonora arrivi dal lavoro stesso che è stato rappresentato, è una cosa molto stilosa.
Dicci la verità, al minuto 1.04 stavi cantando "Call me maybe" per far felice Vess =P
quasi 12 anni fa
e grazie anche a tutti i voti "silenziosi"!
quasi 12 anni fa
quasi 12 anni fa
La voce e l'orecchio si possono educare, davvero!!!
Gygettha II (mamma il nick! XD ) lo so che lo sai che lo so. Ma cmq ecco... <3 !
Stella II grazie, davvero davvero.
Deboroh già già. XD
quasi 12 anni fa
quasi 12 anni fa
quasi 12 anni fa
quasi 12 anni fa