Una mattina feriale in Piazza del Nettuno, in pieno centro a Bologna.
Decido di vedere cosa succede in un punto che spesso è luogo di ritrovo per bolognesi, dove passa sempre un sacco di gente, dove a volte si esibiscono artisti di strada...

E noto alcuni personaggi bizzarri, alcuni eventi strambi, ma nessuno catalogabile come il "qualcosa di straordinario" richiesto dalla missione.

Fino a quando, circa mezz'ora dopo che aspetto e mi guardo intorno, noto una cosa.
C'è un ragazzo che è lì ad aspettare qualcosa o qualcuno da quando sono arrivato io.
E passa il tempo, ma il ragazzo continua ad attendere... chi? cosa? Boh.
Passa taaanto tempo, e lui continua a rimanere lì, guardandosi intorno, guardando ogni tanto l'orologio, poi tornando ad aspettare.

Dopo 53 minuti di attesa, una coppietta gli va incontro e lo saluta.
Oh, finalmente, è terminata la sua attesa.
Mi avvicino per documentare e origliare, e sento il dialogo:
"Ciao, cosa ci fai qui?"
"Oh, sto aspettando un mio collega..."

Alt! Quindi non erano loro gli attesi.
Ma chi può farsi attendere per più di un'ora?
E come reagirà il malcapitato appena questo collega arriverà?

Ok, decido che questo tizio sarà il mio "qualcosa di straordinario", perché non è normale un'attesa così lunga.
Personalmente dopo 15 minuti mi sarei già arreso.
30 minuti nel caso di una bella ragazza.

Bè, il tempo continua a scorrere...
E scorrere...

E dopo UN'ORA E QUARANTAQUATTRO MINUTI il collega arriva.
Urla? Percosse? Pianto e stridore di denti?

NO.

Un sorriso, qualche chiacchiera, e il misterioso tizio prende degli appunti da quello che intuisco essere un compagno di università.
Dopo UN'ORA E QUARANTAQUATTRO MINUTI DI ATTESA, tutto come se niente fosse.

Sono rimasto allibito per tutta la giornata.

La pazienza è la virtù dei forti.