È finita, me lo sento.
Non mi rimane molto tempo.
In fondo mi è andata bene, da giovane ripetevo che non sarei mai arrivato a 80 anni e invece, guarda un po'...
E come ci sono arrivato? Solo.
Solo, ma felice.

Non sono sempre stato solo, però.
Ho avuto una vita piena, ricca di persone care.
Che, per un motivo o per l'altro, sono sempre state di passaggio.

Non ho avuto una donna al mio fianco.
Per come sono fatto io, non mi accontento di una ragazza
Ho gusti difficili, senza false modestie credo di essere una bella persona e se devo condividere la mia vita con qualcuna, dev'essere qualcuna con cui vale la pena.
Non ho mai cercato qualcuno che mi riempisse solo il mio letto, o fosse al mio fianco nei momenti di solitudine.
Ho avuto una manciata di storie importanti, ma per inseguire il mio sogno, la vita sul palcoscenico, ho dovuto lasciar perdere. È un mondo difficile, e spesso incomprensibile a chi è esterno ad esso.
Le cose, o si fanno bene, o non si fanno.

Gli amici... bè, quelli col tempo li ho perduti.
Prima di dedicarmi al teatro avevo delle amicizie, uscivo la sera...
Poi sono iniziati i corsi, le prove, gli spettacoli. E così il tempo a disposizione era sempre meno. Ma soprattutto, la maggior parte del lavoro avveniva durante l'altrui tempo libero, di sera e nei week-end. I tempi non si incrociavano, logisticamente è diventato sempre più difficile portare avanti legami frequenti.
Certo, quando ci si incontrava di nuovo i sorrisi erano sempre gli stessi, ma più che amicizie vere si sono quasi trasformate in periodiche rimpatriate per ricordare i bei momenti del passato.
Poi sono iniziate le tournèe, i giri per l'Italia, e la situazione è peggiorata.
Così anche per i miei genitori.

Quindi, se ora potessi tornare indietro?
Sì, come mi proponeva di fare un'istruzione di quel sito pieno di missioni folli che frequentavo da giovane, prima che nel 2015 venisse chiuso dalla polizia postale per induzione all'anarchia.
Se potessi tornare indietro, cambierei tutto?
Per avere delle sicurezze, delle amicizie più strette, una famiglia, i figli che ho sempre sognato?
No. Non cambierei nulla.
Perché é stato il mio sogno, sono riuscito a realizzarlo, e c'è stato un prezzo da pagare.
Ho sofferto per questo, ma credo che non sarei riuscito a vivere con tutti quegli elementi, lavorando come sviluppatore di strategie in una banca.
Le mie emozioni le ho vissute sul palcoscenico, con persone che si sono avvicendate nel tempo e con cui ho stretto legami più intensi ma destinati a un ricambio naturale.
Si dice che conti la qualità e non la quantità, ma non cambierei il carico di sensazioni che ho potuto provare con quello di nessun altro al mondo.