Ecco gli oggetti che penso mi rappresentino meglio.
Il primo è un volume del manga "Naruto", che penso molti di voi conosceranno, dato che è abbastanza famoso in Italia. mi rappresenta in primis perché leggere manga / guardare anime è uno dei miei passatempi preferiti. Secondo, i manga sono di origine giapponese, una cultura che mi ha sempre affascinato ed un luogo (il Giappone) che spero con tutto il cuore di poter visitare un giorno.
Il secondo oggetto (mi perdonino tutti i veri credenti ma ciò che sto per dire non dev' essere considerata blasfemia) è un vangelo, regalatomi da uno sconosciuto qualche anno fa, e che è diventato il mio portafortuna per eccellenza (tengo a ripetere con tutto il rispetto per ciò che in realtà simboleggia). Prima di tutte le interrogazioni c'è sempre qualcuno che vuole toccare il mitico vangelo provando, grazie all'aiuto divino, di portare a casa la sufficienza. La foto raffigura me con il suddetto libricino in mano, durante la "festa" di fine anno a scuola l'anno scorso.
L'ultima foto si potrebbe pensare che non rispetti del tutto le istruzioni, perché rappresenta il mio comodino, su cui c'è chiaramente ben più di un oggetto. In realtà io ho la precisa intenzione di considerare il comodino stesso come reale oggetto simbolo. Infatti esso mi rappresenta in quanto su di esso, ogni giorno, poggio ciò che mi piace, che ho usato, che mi rappresenta, che (soprattutto) non so dove mettere... Insomma il mio comodino è forse l'oggetto che possiedo che mi rappresenta di più. Nell'immagine (ve lo dico così per curiosità, nel caso a qualcuno interessi) si può notare che sopra il comodino ci sono gli oggetti più disparati come: fumetti (manga tipo Death Note ma anche fumetti italiani, notare i Dylan Dog sotto la lampadina), un paio di dadi a venti facce (che usavo per Magic), uno shuriken comprato ora non mi ricordo dove e una chiavetta a forma di omino. Ma soprattutto c'è il motivo di alcuni piccoli momenti di felicità quotidiana: una scatolettina di caramelle (purtoroppo finite) dove a volte metto un paio di banconote, per poi urlare "bella!" ogni volta che la riapro e ce li trovo dentro.
Aspettate ancora un attimo, questa ve la devo raccontare: nel cassetto si può intravedere una barchetta di carta che è stata fatta qualche mese fa dalla mia prof di matematica. Perché? Perché una volta, vedendo che stavo prendendo moooolti appunti, si è avvicinata e ha usato il foglio dove stavo scrivendo per fare una barchetta. Allora io gli ho detto: "prof non è che la posso tenere?", e lei mi ha risposto che gli sembrava giusto dato che il foglio era mio. Per ricordo di questa stravagante occasione la conservo ancora.