Ogni cosa è illuminante

by Mauro Antonio Corrado Auditore

circa 13 anni fa

Istruzioni:
Descrivi o fotografa tre oggetti che parlano di te.

“Armonica, Aeroplano, Corsetto Ortopedico.”

Si diceva di descrivere tre oggetti. Facile, no?
Tutt'altro.

la scelta è stata istintiva. Ma non aveva senso sceglierli senza spiegare il perchè.

L'armonica è stata acquistata poco tempo fa in un negozietto per un euro.
Perde aria, e i vari pezzi di metallo e plastica non fanno molto il loro dovere.
Suona poco e stonata, la uso solo per fare atmosfera da bluesman in casa.
Perchè il blues è la fonte da cui prendo la mia carica. Sono stato rocker e metaller, e tuttora non disdegno persino generi come il black metal scandinavo e lo psychobilly,
Ma è dal blues che il rock e il metal arrivano, il blues è il punto di origine.

L'aeroplano si chiama I-4364, pronunciato India QuattroTreSeiQuattro, ed è un ultraleggero a motore, con un motore rotax da 100 cavalli posto sul dorso con l'elica che spinge, un musetto appuntito da caccia, l'ala alta e la coda a T. Bianco, esternamente tutto in vetroresina, dentro tutta fibra di carbonio. I sedili in tandem, allievo avanti, istruttore dietro, annegati nella cabina, tanto da doversi arrampicare e poi calarcisi dentro.
Si tratta del primo aeroplano di cui ho tenuto in mano i comandi. Ci ho volato su per tutte le lezioni del corso di volo VDS. Ha fatto di me un pilota, il giorno in cui l'istruttore ha deciso che i tempi erano maturi, e dovevo volare da solo. E ha sopportato i bistrattamenti miei e di molti altri allievi finchè non abbiamo passato l'esame pratico di volo. Ora le vicende della vita mi hanno allontanato dai duemila metri di asfalto e l'hangar in cui riposa, presso la scuola di volo. Mi manca, era un buon mezzo per volare, e molto formativo, date le sue piccole magagne e la difficoltà a centrarlo.

Il corsetto ortopedico non è il solo, ma è stato il primo. Correttore ortopedico tipo Milwaukee. Una scocca di plastica con cinghie per chiuderla dietro, collegata a un collare d'acciaio tramite sbarre di ferro. Una volta indossato ti tira il collo, ti atrofizza i muscoli e ti strappa i peli dal collo. La struttura principale era di una plastica arancione-rossastra, vagamente simile alla "pelle" delle statue di cera, il collare e le sbarre di supporto erano invece al naturale, grigio chiaro dell'acciaio zincato. Per delinearne la sagoma mi fecero un calco in gesso del busto, che fece un male boia scollare dalla schiena. Per fortuna i peli sono ricresciuti. Il busto ha stravolto la mia esistenza. Gia non ero popolare tra i miei coetanei. Poi con le difficoltà motorie che divenni praticamente isolato. Restarono pochi amici, e una massa di infami che mi chiamavano robocop e se la spassavano quando annaspavo per raccogliere oggetti a terra. Finii per usare il busto come corazza per il corpo, e per realizzarne un altra intorno alla mente. Mi murai vivo nel mio mondo, e solo da un paio d'anni sono riuscito in parte a buttare giu le pareti e ripartire a rapportarmi col mondo senza diffidenze e paura. Ogni tanto lo guardo, conservato in soffitta, quell'infame oggetto, allineato con i suoi simili. Quel poco di riduzione della scoliosi che ho ricevuto è venuta solo dall'ultimo corsetto, un lionese. Ma prima di quello sono stati quattor anni con tre diversi Milwaukee. Anni di progressi zero e di sofferenza, in gabbia 23 ore al giorno. Almeno son riuscito a recuperare in tempo. Ho potuto ottenere l'idoneità di volo e realizzare il mio sogno. Ma è stato un prezzo un pò altino, che magari avrei potuto non dover pagare, partendo subito dal lionese.

0 Voti


0 Commenti