Iconografia essenziale
by Deboroh
circa 13 anni fa
Trova sul web un'immagine del gioco più importante della tua infanzia.
“"La X è il punto dove scavare" [Indiana Jones]”
Questa è la missione ideale per ri-cominciare Critical City Upload, con un bel ritorno alle origini, un viaggio fino all'infanzia.
Sono molti i giochi che potrei tirare in ballo, tra giochi di società, videogiochi o altri ammenicoli che risucchiavano il mio tempo, come il Tricky Traps o il calcio balilla da cameretta.
Però, pensando al "gioco più importante" della mia infanzia, la mia mente ha istintivamente proiettato l'immagine di una mappa del tesoro.
Sono cresciuto avendo Indiana Jones come idolo: il diario del Graal, prove da superare, massi rotolanti e trappole di ogni genere, catacombe e passaggi segreti.
Se questo non bastasse a spingermi a sufficenza verso l'avventura (se da piccolo mi chiedevano che lavoro volevo fare da grande rispondevo "L'avventuriero!" perchè sapevo bene che in realtà l'archeologo non era una professione così movimentata com'era per Indy), ha contribuito anche la saga di Monkey Island: ho letteralmente imparato a leggere col primo capitolo della saga e ho giocato a ripetizione con Monkey Island 1 e 2. (Il 3 è uscito che ero già in terza media, con l'infanzia che ormai stava facendo fagotto)
Quindi, l'immaginario di pirati, mappe e tesori era ben radicato nel mio immaginario.
A scuola, questa mia passione si concretizzava in mappe realizzate dal sottoscritto: fogli prelevati di nascosto dalla fotocopiatrice si riempivano di tanti disegnini iconici, collegati con una linea che simboleggiava il percorso (senza alcuna velleità topografiche di attinenza con la realtà, semplicemente tratti che a volte si arrotolavano anche su se stessi solo per dare l'impressione che il tragitto fosse più intricato).
Ogni disegnino rappresentava le difficoltà che avrei dovuto superare prima di arrivare al tesoro: sabbie mobili, ponti sospesi sopra un burrone, labirinti aztechi, giganteschi golem, laghi pieni di piranha, ecc.
Una volta completata la mappa poi partivo in giro per il cortile, camminando in equilibrio sui bordi delle aiuole e zompettando da una panchina all'altra, come un pazzoide che stava cominciando a sfruttare al massimo la sua immaginazione. Nelle giornate di massima attività sociale avevo anche un gruppetto di 3-4 compagni che mi accompagnavano nelle mie avventure, in stile Goonies.
Ricordo che, un giorno della quinta elementare, la maestra mi si avvicinò con un bimbetto piccolo, di 1° o di 2°, col broncio piagnucoloso; mi chiese se potessi insegnare anche a lui come fare una mappa, dato che il marmocchio aveva visto le mie e voleva imparare.
Tsè, col cavolo! Per chi mi ha preso? Non posso mica rivelare al primo moccioso che passa dove si trova il tesoro di Willy l'orbo!
circa 13 anni fa
circa 13 anni fa