Il gioco che in assoluto ha influenzato di più la mia vita è senza ombra di dubbio "Pokémon Versione Rossa". Molti diranno "Hey, ma tu quando sono arrivati i Pokémon in Italia eri già abbastanza vecchio!". Vero, avevo già 12 anni, ma fatto sta che non ricordo altro gioco che abbia avuto un così forte impatto sulla mia vita. E inoltre mi reputo tutt'ora un infante per certi aspetti.

Ricordo benissimo che si faceva un gran parlare di questi Pokémon all'epoca: dovevano essere la cosa più fantastica del mondo, un universo tutto nuovo per noi occidentali, un mondo da esplorare. Io inizialmente ero scettico, non mi emozionava più di tanto l'idea dell'ennesimo cartone animato giapponese stile "bambini, buoni sentimenti, felici e contenti", però ero come tutti abbastanza curioso.

Arriva il 10 gennaio 2000, giorno in cui debutta su Italia1 la serie dei Mostri Tascabili, e naturalmente io me la perdo per non so quale motivo (conoscendomi stavo dormendo). "Wabé, poco male" mi dico, mi metto l'anima in pace e continuo la mia vita. Il giorno dopo, visto che ne ho l'occasione, decido di guardarmi il secondo episodio. Fu così che scattò il colpo di fulmine. Con i Pokémon? No, con Jessie del Team Rocket.

Già, la mia passione per i Pokémon ha avuto un incipit di natura "romantica". Ero profondamente rapito dalla folta chioma della bella Jessie che sfidava le leggi del comune senso estetico e della gravità. Così da quel giorno ho continuato a seguire l'anime sperando che la sua apparizione non fosse soltanto una rapida "toccata-e-fuga" da personaggio marginale, e sono ben stato accontentato: nelle prime serie il Team Rocket appariva in quasi ogni episodio, e io potevo godermi la vista della mia eroina ogni giorno davanti al televisore.

Ma torniamo al gioco. Insomma, mi ero appassionato all'anime, ma volevo vedere il prodotto da cui aveva preso spunto tutto questo mondo fantastico, così da bravo bambino quale ero decisi di rompere l'anima 24/7 ai miei genitori perché mi comprassero il gioco dei Pokémon. Avendo io argomentazioni molto convincenti (minacciare di passare ogni singolo secondo di ogni singola giornata della mia vita a rompere i coglioni ai genitori funzionava abbastanza bene, soprattutto se unita a una promessa di migliorare i miei voti scolastici) riuscì in un paio di settimane e farmi avere l'agognato gioco, e fu così che la mia avventura ebbe inizio.

La decisione più dura della mia vita fu: Bulbasaur, Charmender o Squirtle? Scelsi Charmender, la lucertola dalla coda infuocata, perché sentivo che sarebbe stata una buona scelta (in realtà era la scelta che rendeva il gioco più difficile per i principianti, ma forse proprio grazie a questa decisione ora posso definirmi un buon Pokémon Trainer). Passai ore e ore e ore a giocare al GameBoy (394, se non ricordo male), e credo sia stata a tutt'oggi la più bella esperienza videoludica della mia vita.

Aneddoto: come alcuni di voi sapranno l'obbiettivo finale di un PKMN Trainer era il completamento del Pokédex, l'enciclopedia dei Pokémon. Beh, dopo le 394 ore di gioco su PKMN Rosso mi mancavano ancora due PKMN: Kangashkan e Tauros. Un sabato mattina a scuola stavo giocando con la cartuccia di PKMN Giallo, quando riesco finalmente a catturare questi due imprendibili mostriciattoli. Arrivato a casa alla fine delle lezioni chiamo mio fratello minore per fare lo scambio e finalmente finire il PKdex. Lui arriva e mi fa "Ah, l'ho ricominciato un'oretta fa, tanto quei due PKMN non riuscivi a prenderli comunque". È stata una cosa a dir poco devastante. Credo di aver addirittura pianto. Anzi, ne sono sicuro.