Finale Variante

by Dan

oltre 13 anni fa

Istruzioni:
Riscrivi l’ultima pagina del tuo romanzo o racconto preferito. Il testo deve essere correlato dall’immagine della copertina del libro scelto.

“Nuova forma”

[Testo originale]

Prese l'arma, e con quella colpì il ritratto, squarciando la cosa da cima a fondo.

S'udì un grido ed un tonfo. Il grido fu così dolorosamente tremendo che i servi spaventati si svegliarono e uscirono dalle camere. Due uomini che passavano nella piazza si fermarono, e guardarono in su, verso il palazzo. Andarono a chiamare un policeman, e lo condussero là davanti. Il campanello fu suonato parecchie volte, ma nessuno rispose. Tranne una finestra alta illuminata, la casa era tutta buia. Poi si allontanarono, e si misero sotto un portico lì vicino ad aspettare.

«Di chi è la casa?» chiese il più anziano dei due signori.
«Del nobile Dorian Gray, signore» rispose il policeman.

Si guardarono e se ne andarono sorridendo. Uno dei due era lo zio di Sir Henry Ashton.

Dentro, nell'ala di servizio, i domestici semivestiti bisbigliavano a bassa voce. La vecchia signora Leaf piangeva, e si torceva le mani. Francis era pallido come un morto. Dopo un quarto d'ora egli riuscì a persuadere il cocchiere e uno dei servi, e andò disopra con loro.
Bussarono, ma nessuno rispose. Chiamarono: tutto rimase silenzioso. Finalmente, dopo aver tentato invano di forzare la porta, andarono sul tetto e scesero sul balcone. La finestra cedette facilmente. Le serramenta erano vecchie.

Entrati, videro appeso al muro uno splendido ritratto del loro padrone, quale l'avevano visto l'ultima volta, in tutta la magnificenza della sua meravigliosa bellezza e gioventù. Per terra giaceva un uomo, morto, con un coltello piantato nel cuore. Era canuto, il viso raggrinzito e ripugnante. Soltanto esaminando gli anelli riuscirono a riconoscerlo.

[Testo modificato]

Prese l'arma, e con quella colpì il ritratto più e più volte, squarciando la cosa da cima a fondo, sentendo una strana energia che cominciava ad invadere il suo corpo.

S'udì un urlo disumano ed un tonfo. Il grido fu così dolorosamente tremendo che i servi spaventati si svegliarono e uscirono dalle camere. Due uomini che passavano nella piazza si fermarono, e guardarono in su, verso il palazzo: una forte luce purpurea era ben visibile dalla finestra della stanza più in alto. Si chiesero chi o cosa potesse emanare tal bagliore. Andarono a chiamare un policeman, e lo condussero là davanti. Il campanello fu suonato parecchie volte, ma nessuno rispose. Eccezion fatta per quella finestra, la casa era tutta buia. Poi si allontanarono, e si misero sotto un portico lì vicino ad aspettare. Buio. Silenzio. Anche dalla finestra ora non proveniva più nessuna luce.

«Di chi è la casa?» chiese il più anziano dei due signori.
«Del nobile Dorian Gray, signore» rispose il policeman.

Si guardarono e fecero per andarsene, quando i vetri della finestra caddero in pezzi. Prima quello vicino a loro, poi tutti, uno dopo l'altro, i lampioni in strada cominciarono a spegnersi. Non si accorsero dell'ombra che silente usciva dalla finestra, nè la udirono mentre si avvicinava a loro. Uno gelo sinistro cominciò ad impossessarsi prima delle loro vesti, poi delle carni, infine del sangue che scorreva nelle loro vene.

Solo la Luna era rimasta a diffondere una tenue luce sulla città, per le sue strade e le sue case.

Dentro, nell'ala di servizio, i domestici semivestiti bisbigliavano a bassa voce. La paura si faceva strada nelle loro menti, paralizzandoli. La vecchia signora Leaf piangeva, e si torceva le mani. Francis era pallido come un morto. Dopo un quarto d'ora egli riuscì a persuadere il cocchiere e uno dei servi, e andò disopra con loro.

Bussarono, ma nessuno rispose. Chiamarono: tutto rimase silenzioso. I cardini della porta erano vecchi ed arrugginiti, ed essa cedette facilmente.

Entrati, videro la finestra in pezzi ed appesa al muro una cornice vuota. Il servo la riconobbe come quella che fino ad anni prima aveva contornato il ritratto del loro padrone. Di tal dipinto tuttavia non v'era traccia, così come del corpo dal quale proveniva il sangue sul pavimento.

Non v'era traccia dell'uomo che si presumeva avesse cacciato l'urlo. Solo il gelo dimorava ora in quella stanza.

Nel frattempo, gli uomini in strada, pagavano con le loro vite il prezzo della nuova immortalità di Dorian Gray.

2 Commenti

  • Dan [2 commenti]
    oltre 13 anni fa

    Grazie ! ;)
  • Logan [2849 commenti]
    oltre 13 anni fa

    Superbo! Una scelta coraggiosa, ma ben affrontata! Mi piace questo nuovo finale, decisamente più esaltante!