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"[...]ha suonato da noi e ha chiesto alla mamma se poteva parlare con me. io lo sapevo che era lui, ed ero già li. Ovviamente volevo accompagnarlo. Abbiamo preso l'ascensore insieme, senza dirci niente. Aveva un'aria stanchissima, più stanca che triste; ho pensato: è così che si esprime la sofferenza sui visi buoni. Non si manifesta, appare solo una grande stanchezza. Chissà se anche io ho l'aria stanca.
ad ogni modo, io e Kakuro siamo scesi in guardiola. Ma, attraversando il cortile, ci siamo fermati di colpo tutti e due e nello stesso istante: qualcuno si era messo al piano e sentivamo benissimo quello che stava suonando. Credo fosse Satie, beh insomma, non ne sono proprio sicura (comunque era un pezzo classico).
Non ho esattamente un pensiero profondo a riguardo. E poi come si fa a pensare a qualcosa di profondo quando la tua anima gemella giace nel frigorifero dell'ospedale? So solo che ci siamo fermati di colpo tutti e due e abbiam respirato, lungamente, lasciando che il sole scaldasse i nostri visi, e ascoltando la musica che giungeva da lassù. "Penso che Renèe avrebbe apprezzato questo momento" ha detto Kakuro. E siamo rimasti li, qualche minuto ancora ad ascoltare la musica. Ero d'accordo con lui. Ma perchè?
Stasera, ripensandoci, con il cuore e lo stomaco in subbuglio, mi dico che forse in fondo la vita è così: molta disperazione, ma anche quualche istante di bellezza dove il tempo non è più lo stesso. E' come se le note musicali creassero una specie di parentesi temporale, una sospensione, un altrove in questo luogo, nel sempre e nel mai.
Si, è proprio così, un sempre nel mai.
Non preoccuparti Renèe, non mi suiciderò, e non darò fuoco proprio a un bel niente.
Perchè d'ora in poi, per te, andrò alla ricerca del sempre nel mai.
La bellezza,qui, in questo mondo"

Libro meraviglioso che consiglio a tutti!