Finale Variante
by Erminia
oltre 13 anni fa
Riscrivi l’ultima pagina del tuo romanzo o racconto preferito. Il testo deve essere correlato dall’immagine della copertina del libro scelto.
“Il cacciatore d'aquiloni (Khaled Hosseini ed un pizzico della mia fantasia)”
Il libro che ho scelto è un libro che consiglio a tutti di leggere ed è un libro che non dimenticherò mai. Il tema è molto interessante ( ambientato a Kabul dagli anni 70 al 2000 ) e l'autore, Khaled Hosseini, è stato molto bravo a trattare il tema costruendovi una storia intensa e ricca di emozioni. l'ultima parte del libro descrive il combattimento tra due aquiloni: quello del protagonista con suo nipote che non ha mai parlato con lui e quello di un ragazzo che si trovava nello stesso luogo.
L'ultima pagina io l'avrei scritta così:
" Il silenzio della neve era assordante. Poi, al di là di quella immobilità, una voce lontana ci chiamò a casa, la voce di un uomo che strisciava la gamba destra. Ma feci finta di non ascoltare. Quella battaglia per me era molto importante. Volevo vincerla per provare a strappare anche solo poche parole dalla bocca di quel ragazzino che ora era lì, affianco a me, guardando con occhi sgranati quell'aquilone volare alto nel cielo.
L'aquilone verde esitava. Teneva la sua posizione. Poi, all'improvviso scese in picchiata. < Ci siamo! > gridai con fragore, mentre sentivo gli occhi di Sohrab sempre più speranzosi. < Tieniti pronto a vedere la famosa trappola della virata in picchiata > conclusi pensando ad Hassan ed a quanto era bravo in quella tecnica. Improvvisamente, però, un uccello che volava indisturbato lontano dall'area in cui era in atto la battaglia, sembrò perdere il controllo cadendo vorticosamente verso il basso. Sentii allora che una voce dal basso sentenziava < Presto! Cambia rotta! Salviamolo! >. Inizialmente non capii di chi fosse quella voce, poi, un brivido mi scivolò sulla schiena mentre il cuore cominciò a battere sempre più forte per l'emozione. Era Sohrab e voleva che salvassi quel povero uccellino che perdeva sempre più il controllo. Velocemente afferrai forte il rocchetto dell'aquilone e lo dirottai verso il volatile. A pochi metri dal suolo riuscii a portare l'aquilone sotto il corpo in caduta. La fortuna fu dalla mia parte, quando l'uccellino arrivò a terra era ancora vivo grazie all'aquilone che aveva rallentato la sua corsa. Io e Sohrab ci guardammo ed ancora una volta mi parlò : < Andiamo a vedere che si è fatto>. Con gli occhi che mi brillavano riuscìì solo a sussurrare un "si" confuso. Ora correvamo insieme, mano nella mano, verso quell'aquilone per salvare quell'uccello.
Mi sentivo un uomo nuovo, perdonato dagli errori del passato. Grazie agli aquiloni, finalmente Sohrab sarebbe diventato mio amico. La primavera scioglie la neve fiocco dopo fiocco e forse io ero stato testimone dello sciogliersi del primo fiocco. Correvo. Ero un uomo adulto che correva con uno sciame di bambini vocianti. Ma non mi importava. Correvo con il vento che mi soffiava in viso e sulle labbra un sorriso ampio come la valle del Panjsher. Correvo.
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Viale Nizza, 7, 80067 Sorrento NA, Italia
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