Gironzolando per la cucina di casa, la quale è sempre fonte di inaspettati e piacevoli ritrovamenti archeologici, mi sono imbattuta in questo triste Cucchiaino da Zuccheriera. Il poverino sembrava essere ignorato da anni ed effettivamente possedeva quest'aria trasandata e una colorazione arancio-marrone tipica dell'argento che annerisce; tale era il suo stato di ossidazione che mi ha supplicata di riportarlo a nuova vita.
E come rifiutare una tale richiesta?
Subito mi sono munita di una vaschetta di alluminio (la quale ospitava in passato golose monoporzioni di lasagne ed altre prelibatezze, rubata alla cara nonna), acqua del rubinetto, sale fino, bicarbonato di sodio e un pentolino. Ho preparato il bagnetto per il caro signor Cucchiaino mischiando sale e bicarbonato in acqua fino ad ottenere una soluzione satura e ho messo il tutto a bollire; dopodichè ho versato la soluzione nella vaschetta fino a ricoprire Cucchiaino.
In questo modo, da brava studentessa di liceo scientifico, sono andata a creare una pila tra alluminio della vaschetta e argento di Cucchiaino dall'elementare funzionamento: l'alluminio si ossida cedendo i suoi elettroni ai prodotti dell'ossidazione dell'argento, i quali si riducono restituendo l'argento metallico.
Dopo aver atteso un'ora ho estratto Cucchiaino e l'ho lucidato ben bene con un panno e del bicarbonato di sodio: eccolo tornare alla sua antica gloria!
Non c'è che dire, Cucchiaino ringrazia. :)