In questi giorni di tutto un porno intorno mi è ritornato alla mente il mio vecchio professore di topografia/meccanica, il caro ingegner Giorgio...
Quale propizia occasione per inviare una missiva a lungo posticipata...

Svolgimento...
Trovare l'indirizzo dello stimato professore è stato un gioco da ragazzine...
Scelta la carta, ecco a voi il testo.

Caro Professore,
in questi perigliosi tempi di confusione pornografica, nella mia mente è riaffiorato, in modo intenso e del tutto inaspettato, il Suo ricordo.
Sono passati diversi lustri da quando la mia persona scaldava, diciamolo… del tutto inutilmente, i banchi della sua classe.
Devo ammettere che non è tanto La memoria della Sua persona, né delle sue accurate e accorate lezioni, ad avermi spinto a scriverLe questa missiva, piuttosto è il ricordo delle perle di saggezza da Lei sapientemente dispensate e che in me hanno trovato fertilissimo terreno.
Lei che profeticamente affermava che le fanciulle, per affermarsi, dovevano faticare il doppio dei loro colleghi maschi e già intuiva che per loro non ci sarebbero stati costumi da contadinelle.
Solo ora capisco che in un ambiente altamente competitivo come quello agricolo, senza ombra di quote rosa e surclassato da quello infermieristico, le sue lezioni di vita erano un dono dal cielo.
Devo ringraziarLa per la Sua proverbiale sfiducia nel genere femminile, da Lei vista come figura retorica d’insieme, assembramento femminile inversamente proporzionale al Q.I.
Grazie Professore perché senza di Lei io non sarei, letteralmente, braccia rubate all’agricoltura.