Era il primo giorno dell'estate 2008 che io, mia mamma e mio papà uscimmo da un negozio di piante, senza piante.

Piccolo, le zampe immerse nel grasso, le unghie affilate, gli occhi storti, con problemi d'asma e il pelo lungo e bianco. Ecco Pippo.
Forse il caldo estivo ci diede alla testa.
Forse ci fece tenerezza dietro quel vetro, da solo in mezzo a ritagli di giornale;
Forse una volta che ce lo misero in braccio non potevamo più rimetterlo in gabbia;
Forse era una questione di principio verso quella famigliola che disprezzandolo decise di prendere il ratto in gabbia con lui.
Fatto sta che quella prima notte estiva oltre alle prime zanzare c'era Pippo, che ebbe sufficiente fiato per abbaiare dalle 11.30 alle 6.00 del mattino successivo, ininterrottamente, impedendo il sonno a 5 persone pronte a restituirlo il giorno seguente.
Una delle mie sorelle disse che era orribile, l'altra che aveva paura di schiacciarlo, ma io vivo in simbiosi con questa bestiola.
Se non mi sveglio immergendo un piede in uno dei più grandi laghi di pipì che quel cane è in grado di fare ogni mattina in camera mia, se durante i pasti non vedo spuntare un nasino nero da dietro il bordo del tavolo, se non sento qualcuno ringhiare finché non lo accarezzo, se quando torno a casa la sera ricomincio a trovarmi mia mamma sulla soglia di casa anziché uno dei cani più ansiosi che conosca, se non sento quattro zampe ticchettare sul pavimento rapidamente ogni volta che il loro proprietario ne ha combinata una delle sue, se non mi sento osservata ogni volta che mangio dell'affettato, se non inciampo in mezzo a peluche e cuscini, se apro la canna dell'acqua e nessuno corre dietro al getto, se non sento qualcuno inciampare e rotolare giù da rampe di scale ogni volta che va in giardino, se non mi addormento circondata dal rumore di qualcuno che lecca e gratta il muro, se non devo più raccogliere da terra tutti i vestiti che una bestiola ha accuratamente tolto dalla lavatrice e cosparso nei posti più disparati della casa, se perdo l'abitudine di raccogliere borse, zaini e valigie da terra per via del terrore che qualcuno li innaffi di pipì, se non devo più tirare calci nel sedere a qualcuno per farlo scendere dal divano, se,se,se...
Se non ci fosse Pippo vorrebbe dire che il primo giorno dell'estate 2008 io, mia mamma e mio papà eravamo usciti da un negozio di piante, con delle piante.

E ora le miei giornate inizierebbero con il piede sbagliato, asciutto magari, ma sbagliato;