Wings sbarca a Zena e grazie a Smartie impaccabile guida, impara un sacco di cose: che è una città di pirati, con le passerelle sopra i vicoli e i palazzi costruiti con le macerie delle città nemiche.
Che sui muri della cattedrale c'è il bassorilievo di un cane attorno al quale prolificano leggende.
Che le colonne ornamentali son belle, ma sai che fatica costruirle?! Meglio dipingerle e basta.

Così tra una passeggiata in via del Campo e un gelato al gusto di lambrusco, Wings s'innamora della città e delle sue compagne di gita. Decide di cercare lavoro. E forse ce la fa, la primavera prossima, chissà... Intanto lasciamo sbandierare in un vicolo genovese la bandierina del "possibile".
Progettando di vivere da pirata, la prima cosa da imparare è l'idioma, che racconta così tanto del popolo a cui appartiene!
Erihina le racconta la storia di un cane milanese che perde un osso e del cane genovese che glielo sottrae. Un cane pirata, ovvio. E Wings in cambio le racconta dei paciosi contadini romagnoli, che amano, bevono e ritengono sacro il maiale in tutte le sue forme, fisiche o metaforiche.
I calabresi, invece, hanno lo tsipangolo, credono nello tsipangolo e vivono di tsipangolo.
Una missione pirata, improvvisata e imprudente nata per suggellare il gemellaggio tra due città che probabilmente in comune hanno solo il santo patrono e criticalcity!