Sguardo in Versi (osɹǝʌuı ɐɯǝod un)

Caccola siderea, Fattucchiera matta, Esibizionoloss, La Smartrice ed il Sifone
del mondo a soqquadro volean una visione.

"Gaglioffo, la sua è una ben stramba esecuzione"
pensò qualche passante vedendoci in missione.

"Gaglioffo poeta, non ci vide alcun villano"
risposero i giocatori al bardo marrano.

Romba con far funesto la Fattucchiera preoccupata:
"Perché non conti della mia foresta rovesciata?
Forse ti par cosa di poco pregio,
ma guardando dal basso col mio monocolo regio
ho scoperto che fratello albero
non rami, ma radici ha pel cielo intero!"

Io menestrello sconsolato provo a cantar la mia canzone,
ma un altro bulletto zittisce la mia prestazione.

E' Ser Andrew della contea di Loss a tuoneggiare:
"Orsù! Non disdegnare il mio fantasioso cimento:
perché idee io ne ho da meritarmi il Vertigeo documento.
Cieli marini ed oceani astrali,
pipistrelli che camminano normali,
dunque dimmi chi è creativo come me?
Ho più immaginazione io degli artisti del re!"

Prova l'oratore a riprender la narrazione,
ma ora è la Caccola celestiale a richieder la citazione.

"Narra le mie gesta, misero cantastorie,
favella di come le piogge diventino baldorie,
perché se gli astri stanno piangendo,
a testa in giù stanno sorridendo"

"Non f***ermi l'invenzione
questa è indebita appropriazione!"
Truce s'impone La Smartrice imprecando
nomi mai uditi e parole messe al bando.
"Io per prima descrissi la filosofia
per cui dal triste si giunge all'allegria:
perché il segreto è presto svelato
a testa in giù tutto appar fatato"

Manca solo il Sifone ad inveire contro il tapino cantore
"Giullare, celebra le mie prodezze nell'australe equatore,
poiché mi misi in viaggio nel mondo al contrario
dove addirittura il treno vien percorso dal binario"

Fors'egli avea guardato troppe baggianate alla tivù,
e s'era ammattito come i suoi compari, o poco più.
Di fatto me, medesimo compositore miserrimo
di una cosa quest'oggi mi convinsi integerrimo:

Il Mondo Inverso spacca proprio di brutto!