Istruzioni:
Tra le 3 e le 5 del mattino, fai una passeggiata silenziosa di almeno mezz'ora.

La mattina di Martedì 30 Luglio, tornavamo a casa, io e Duns Scoto, dopo una serata in giro.
Il pomeriggio stesso sarebbe ripartito per Novara, mettendo fine ai giorni in cui l'avevo volentieri ospitato da me, come ogni estate accade.

Ci eravamo ripromessi di svolgere molte missioni di CCU. Miriadi.

Ma la pigrizia è un nemico difficile da battere.

Quella sera eravamo stanchi, assonnati, distrutti e al mare ci eravamo pure ustionati il 90% del corpo.
Una sera perfetta per svolgere qualche istruzione. L'orario ci sorrideva.

Ore Antelucane!

La passeggiata in silenzio ha visto molti momenti salienti: dopo aver inquadrato "Largo degli Alicorni", difatti, ho violentemente urtato contro un palo messo lì da qualche perfido individuo al quale sto antipatico. In fondo a via della Conciliazione abbiamo visto un tizio che faceva jogging.
Poi vabbè, il Ramo abbandonato alle sapienti cure del Tevere, i barboni, e varie altre quisquillie.
Volevamo fare un video a fine giro, quando finalmente avremmo potuto parlare, ma ragioni tecniche quali la memoria del cellulare ce l'hanno impedito.

Starsene lì, con un amico, a camminare per mezzora con un sacco di cose da commentare, e non poterlo fare, è stato figo. Un'esperienza, quella del silenzio autoimposto, particolare. Non è che io ami parlare, sopratutto se c'è qualcun'altro a farlo al posto mio, ma al contempo non amo i luoghi in cui non posso farlo a mia volontà e sopratutto talvolta invece tendo a parlare pure troppo. In un silenzio così, deciso da me e per me, Il cervello corre a manetta, sovraccaricandosi delle cazzate che normalmente in una simile situazione avrebbe sparato.

Vorrei parlare di com'è strana e figa Roma di notte, silenziosa e blablabla, ma in realtà tanto silenziosa non era, quindi niente.