Quando ero piccolo, ricordo distintamente che ero letteralmente pazzo per i pinguini.
Erano buffi, avevano una camminata stramba, vedevo ovunque foto fantastiche con le teste dei baby-pinguini che spuntavano da sotto la pancia di mamma-pinguina, e il contrasto tra le loro silhouette nere e il bianco circostante.
Ah, e poi c'era Pingu, ovvio.

Una passione così pura verso creature così batuffolose mi ha creato però un ostracismo da parte della società.
Ricordo distintamente un tema assegnato alla classe dalla mia maestra delle elementari: "Parla del tuo animale preferito."
E allora via, un tema sui pinguini. Senza granché da dire in realtà, li descrivo e dico che sono buffi e mi fanno ridere.
Mentre tutti i miei compagni:
- il cane, e giù di storie scioglicuore sul loro cagnolino
- il gatto, e giù di storie scioglicuore sulla loro gatta che partorisce valanghe di micini caldi
- l'unicorno, e giù a dire quanto è bello, e possente, ed eroico, e cavalca gli arcobaleni con fierezza
- eccetera.

E io il pinguino, perché è buffo.

La maestra mi rimproverò perché il tema non era nulla di che, e che avrei potuto scegliere un altro animale su cui ci sarebbero essere state molte cose su cui scrivere.
"Ma il mio animale preferito è il pinguino!"
"Vabbè, in certe occasioni si può anche mentire, per fare più bella figura..."

Oh, io quella lezione non l'ho mai imparata.
E ne sono fiero.