Il riflesso compensatorio del Timido
by Broccoli or Potatoes?
quasi 12 anni fa
Scrivi il tuo numero di cellulare su un biglietto, consegnalo ad uno sconosciuto senza dare spiegazioni e scappa.
“je cap”
Prima avevo intenzione di scrivere delle mani che tremano, della scrittura sbilenca, della voce che si rompe, della consegna del numero, della corsa, del fiato corto, dei battiti del cuore nelle orecchie. Del sentirsi incredibilmente vivi. E invincibili. Ora il racconto è cambiato.
Ho fatto cose che non avrei mai, dico mai, fatto. E quando ti riesce di farne una che pensavi impossibile, quella successiva è sempre più facile, più facile, più facile, più facile. E il cuore si secca.
Un momento di agitazione, poi ho dato il mio numero ad un ragazzo. Tieni, ciao! Un attimo dopo sto correndo come una pazza, ridendo, sono felice, euforica.
Mi rifugio sul treno in partenza, al volo, ancora sorridendo tra me. Mi butto su un sedile libero, ascolto i bum bum bum del cuore. Mi sento leggera.
Poi guardo i miei vicini di treno. Trent'anni, giacca, cravatta, gilet, belle scarpe, orologio. Parlano di percentuali, di numeri, di viaggi di lavoro, dell'azienda, della promozione, aprono e chiudono la valigetta, hanno tanti vogli e tutti ordinati, stampati bene.
Li compatisco.
Il cuore rallenta. Sembrano giovani fuori. Come me. Sono giovane? Non so.
Mi compatisco. Li ascolto, ci penso su.
Ma questi quanti anni hanno? Ora glielo chiedo, sì. No. Sì.
Il cuore riparte, bum bum bum. Ho fatto cose che non avrei mai fatto, farle diventa ogni volta sempre più facile. Ma ogni tanto ne becchi una, ne becchi una che ti fa ancora un bell'effetto. Avevo paura di questa sensazione, mi bloccava irremediabilmente. Ora invece mi piace, mi sento bene, il cuore batte. Sono viva e questo cambia le cose.
Treviglio, stazione di Treviglio. Ora o mai più, cazzo. Glielo chiedo. Sentite, ma voi di che anno siete? Ottantaquattro, ottantaquattro, io son vecchio, ottantuno. Ecco, due hanno la mia età. Devo scendere, dico ciao. Mi rispondono arrivederla.
Io sono piena di rimpianti. No, non tanti. Ma quelli che ho me li ricordo. Il cuore in gola, una domanda in testa, un passo da compiere e il non riuscire ad farlo. L'immobilità. Impotenza totale, il cuore che rallenta e una gran malinconia.
Sono anni che cerco di non sentirmi più così: faccio di tutto per evitare di aver rimpianti. Di quelli grossi. E anche di quelli piccoli. Se c'è da prendere un aereo al volo ci salgo, se c'è da agire faccio, se voglio chiedere una cosa la chiedo.
In fondo di imbarazzo non è mai morto nessuno.
Mi sento bene, il cuore batte.
79 Voti
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(70 + 79 + 50)
Nodo Milano 10 - Stazione Centrale
Piazza Duca d'Aosta, 16, 20124 Milano, Italia
lat 45.4851748192539 long 9.20343373862306
quasi 12 anni fa
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quasi 12 anni fa
CUORE INFRANTO.
quasi 12 anni fa
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quasi 12 anni fa
Belle le tue riflessioni finali sui rimpianti, le condivido in pieno..
quasi 12 anni fa
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voglio un cuore come il tuo...!
quasi 12 anni fa
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