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Alberi magri e spogli mi guardano con aria circospetta, come se volessero coprire la propria nudità con foglie di colori stravaganti, un faggio opta per foglie verdi e gialle, l'acero invece per un solo arancio smunto, vedo poi il mio vicino ed il suo orto, che con molta cura si presta a concimare, emanando un odore che mi riporta alla mia infanzia quando con mio nonno andavo per i campi, la gente passa per la strada, bambini che usciti da scuola sono pronti per correre a casa e rifugiarsi nella propria stanza, per giocare a pallone, con la corda o forse per guardare quella stupida televisione.
Il mio sguardo ricade poi sullo spaventapasseri, creato con un semplice manico di scopa, un secchio, con disegnati occhi stilizzati e una camicia ormai consumata per i vestiti, passa poi correndo il mio cane, pronto a difendere la sua proprietà, abbaiando con molto forza nonostante le sue tenere misure, credo si senta un gigante.
Vedo la mia piscina, che senza acqua fa capire che l'estate è definitivamente passata, e lei come gli animali è pronta per andare in letargo e riprendersi per la stagione futura.
Descrivo così la quotidianità del mio pomeriggio passato ad osservare fuori dalla finestra di camera mia, descrivendo un autunno che ha ormai preso il totale sopravvento sull'estate, amata da ogni persona.