Sembrerà strano per un'introversa come me, ma ho faticato - e non poco - a pensare a qualcosa che facevo durante l'infanzia che non contemplasse la presenza di altre persone e che quindi avrei potuto replicare anche oggi da sola per la mia missione.
Ho passato in rassegna momenti, giochi e ricordi nella mia memoria con un sorriso nostalgico e tra tutte le immagini, una ne è emersa con prepotenza: l'immagine di un comune e semplicissimo elastico per indumenti.

Quello che rubavo alla nonna e che portavo a scuola, quello che a turno tiravamo fuori dalla tasca del grembiulino nero e che a turno tenevamo tra le caviglie, le ginocchia, i fianchi, il collo e tra le mani alzate al cielo mentre ripetevamo i giorni della settimana scandendoli forte ad ogni salto.

Quello che nei pomeriggi piovosi in cui capitava di rimanere a casa da sola diventava il mio compagno di giochi con l'aiuto di due sedie che prendevano il posto delle caviglie delle mie amichette e mi accompagnava con la mia voglia di saltare al ritmo di quelle filastrocche che sapevo a memoria e che ora riecheggiano nella mia mente e si perdono un po' sbiadite nel tunnel dei ricordi.

E così oggi, come allora, sono diventata quella bambina con i codini che aspettava di restare a casa da sola e si intrufolava nella stanza dei genitori trasportando a fatica le due sediolone della cucina per poi farci passare attorno l'elastico e passare i minuti, le ore a saltare finchè le varie sequenze di "dentro", "fuori", "pesta", "arrotola" non riuscivano alla perfezione.

Unica differenza: quando ero piccola le cose non finivano disastrosamente come sono invece finite oggi e così oltre ad un bellissimo tuffo nel passato mi sono ritrovata a fare un bel tuffo nel Voltaren!! E il video lo dimostra. E vi assicuro che non era una finta...