Impronte su strada ferrata
by Pryntyl
oltre 12 anni fa
Percorri a piedi un tratto di ferrovia abbandonata.
“Il binario della città perduta”
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In mezzo alla campagna siciliana, una collina coperta di cemento e un binario
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da un lato arriva presso i resti di una chiesa distrutta
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dall'altro si interrompe ai piedi di un terrapieno e porta verso il Cretto
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Il binario perduto
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La città perduta: Gibellina come era prima del 1968
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Gibellina come era dopo il terremoto
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Gibellina come è ora, vista dall'alto: il Cretto, il teatro, il binario, i resti della chiesa e alcuni edifici diroccati.
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Le crepe del cretto...
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e le crepe sugli edifici diroccati.
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Lungo la strada restano ancora le macerie di edifici che non sono stati ricoperti di cemento
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e sono rimasti così come erano il giorno del terremoto.
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Tutto il paese doveva essere così prima del Cretto: un cumulo di macerie abbandonate e
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saracinesche che danno sul niente.
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La finestra di una chiesa che era stata ristrutturata,
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ma le vetrate sono tutte rotte e ogni cosa è abbandonata.
Solo la natura ha continuato a fare il suo corso e la campagna è ancora bellissima.
Vi si arriva percorrendo, in mezzo alla campagna, una strada malmessa, a tratti quasi franata, come se fosse stata lasciata così per preparare il viaggiatore allo scenario cui si troverà davanti, voltata un'ultima curva.
Un binario inizia presso i resti di una chiesa distrutta e finisce nel nulla, davanti a una collina ricoperta da una colata di cemento bianco, incisa da crepe profonde, percorribili a piedi.
Era il 15 gennaio 1968 e un terremoto devastò la Valle del Belice, randendo al suolo interi paesi, tra cui Gibellina. Il 90 per cento delle case crollò. Chi vide dall'alto gli effetti del terremoto li paragonò a quelli di una bomba atomica.
La città fu ricostruita come Gibellina Nuova a 18 chilometri di distanza dai ruderi e la popolazione sopravvissuta fu trasferita. Del vecchio abitato rimanevano solo macerie.
Fino al 1973 quando l'artista Alberto Burri realizzò il Cretto: un'enorme colata di cemento bianco che ha compattato le macerie, lasciando intatto l'impianto viario della città che appare come un reticolato di crepe sulla superficie bianca.
Era stato costruito anche un teatro all'aperto, proprio tra il tratto di binario e il Cretto, e una chiesa era stata in ristrutturata, con chissà quale obiettivo, ma avrebbero fatto meglio a risparmiare i soldi visto che tutto appare lasciato all'incuria e dimenticato.
Alla fine, nonostante gli sforzi e i buoni propositi, il luogo è stato totalmente abbandonato
solo pochi turisti arrivano fin qui a vedere quest'opera immensa in mezzo alla campagna, scattano qualche foto e se ne vanno.
Come ho fatto io.
76 Voti
146 Punti
(70 + 76 + 0)
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Location
Strada Statale 119 Gibellina, 91024 Gibellina TP, Italia
lat 37.7948027665875 long 12.9796148769043
circa 12 anni fa
oltre 12 anni fa
oltre 12 anni fa
oltre 12 anni fa
Sorry!
Bravissima!
oltre 12 anni fa
oltre 12 anni fa
oltre 12 anni fa
La vera tristezza è che il tentativo di recuperare alcune strutture e farne comunque un luogo "vivo" è miseramente fallito a causa dell'incuria.
oltre 12 anni fa
oltre 12 anni fa
oltre 12 anni fa
oltre 12 anni fa
oltre 12 anni fa
oltre 12 anni fa
Anche le foto e il video mi sono piaciuti un sacco! ^^
oltre 12 anni fa
oltre 12 anni fa
Per la missione dico solo questo. Foto meravigliose.
Per il Cretto... opera d'arte? Io come al solito non ci capisco nulla di arte contemporanea, ma a me pare tanto una gran cagata...
oltre 12 anni fa
oltre 12 anni fa
Tristezza, malinconia, solitudine, silenzio, storia...sei riuscita a mettere tutto.
Non si direbbe che sei bionda =P
oltre 12 anni fa
Tristezza, malinconia, solitudine, silenzio, storia...sei riuscita a mettere tutto.
Non si direbbe che sei bionda =P