L'ombra di Marisombra
by La Fra
oltre 12 anni fa
Racconta una storia con la tecnica delle ombre cinesi.
“I colori nelle ombre cinesi ”
Dopo tutte queste missioni all'aperto, alla luce del sole o della luna, ho proprio sentito il bisogno di fare qualcosa di più contenuto, personale e intimista. Ho scelto quindi le ombre cinesi, delle quali ho scoperto di ignorare praticamente tutto tranne il concetto circostanziato di "ombra" , e ho cominciato a studiare.
(due giorni per un video di 1 minuto e 30, sono leeeeeeeeeeeenta)
E' stato un gran lavoro provare le diverse forme, la loro resa sul panno bianco ( ho usato una delle tende di casa, visto che tutte le mie lenzuola sono colorate!) , la luce giusta, le inclinazioni dei personaggi e il loro supporto sul mini palco che ho allestito sopra una delle mie scatole dei ricordi. Prima di questa esecuzione non avevo mai desiderato di essere la Dea Kahlì !! ( O anche una semplice piovra !)
La scelta della storia da raccontare è caduta su una delle mie poesie preferite in assoluto, di un autore che amo e ammiro da sempre, Dario Fo. Questa in particolare è secondo me vicina alla perfezione perchè, pur mantenendo il ritmo di una filastrocca, ti stringe il cuore con la sua profondità. Non ha caso poi, parlando di colori diversi, ho pensato che niente meglio delle ombre cinesi potesse rappresentare questa storia d'amore.
Se vi sembra troppo smielato, vi avevo avvisato, avevo bisogno di un po' di raccoglimento, prima di tornare a fare la caciarona come sempre !!!
Ecco tutto il testo, per chi avesse voglia di leggerselo :
LA LEGGENDA DELL’OSTRICA E DELLA PERLA
dalla commedia di Dario Fo “Isabella, tre caravelle e un cacciaballe”
Il giovane di Tunisi
che nero come un’ostrica
di lei s’innamorò,
aveva gli occhi d’onice, il corpo d’una statua,
lo sguardo d’una vergine per tanto ch’era timido:
perciò s’innamorò di lui s’innamorò.
Leonora più che candida, l’Infanta di Castiglia,
la pelle di magnolia, le orecchie di conchiglia,
di lui s’innamorò, di lui s’innamorò:
del giovane di Tunisi
che nero più di un’ostrica
vedendola sbiancò.
Le braccia di quell’ostrica
intorno a lei si chiusero.
Con labbra che tremavano
Leonora più che candida
la bocca gli donò, la bocca gli donò.
Ma dal torrion la videro
tre suoi fratelli pallidi.
Le frecce lampeggiarono:
il giovane di Tunisi
nel mar con lei piombò,
nel mar con lei piombò.
Piombò con lei stringendola,
lui nero come un’ostrica,
con lei si sprofondò.
Lei madreperla pallida.
Il negro in fondo al mare
si chiuse come un’ostrica,
di morte nel pallore
lei perla diventò.
oltre 12 anni fa
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Bellissima la filastrocca, che non conoscevo, anche se ammiro molto il suo autore... Hai Letto la filastrocca divinamente e hai allestito un bellissimo teatrino! complimenti, ti darei 5 voti ma li ho finiti!
oltre 12 anni fa
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Anche io ci sto pensando da...beh, da quando esiste questa istruzione: devo decidermi di farla un giorno o l'altro ^^
oltre 12 anni fa
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