Non credo che la felicità sia un concetto assoluto e costante, perchè sarebbe come se esistesse solo una faccia della medaglia. Solo il freddo o solo il caldo, solo dolore o solo gioia. La felicità è un intervallo di tempo che vaga tra la normalità e la tristezza, l'importante è che arrivi improvvisa, carica, piena, frizzante e fragorosa, come la risata di un bambino che non sa contenere la gioia davanti a un'emozione. Questa per me è felicità, il dono di un momento.

E' rendersi conto di avere tutti i sensi, l'Inverno, l'Estate, la Primavera, l'Autunno; non "le stagioni", ma ogni singola stagione. E poi svegliarsi, esserci, un sorriso al mattino, un bacio rubato, una telefonata inaspettata, un sonnellino al momento giusto, una sopresa azzeccata, un cucciolo di animale, un bimbo di 3 mesi che mi guarda curioso, il profumo dell'erba appena tagliata, il profumo del fieno, la neve che scende, il suono della pioggia durante un temporale, le distese di prati, un insetto che costruisce la tana, una delle mie canzoni preferite alla radio quando faccio scanning tra le stazioni, l'attrazione fisica con una perfetta sconosciuta, una gita improvvisata, le foto della Terra dallo spazio, un tuffo in mare, star seduto di fronte a un camino acceso, quando va via la luce e la memoria atavica mi riporta a quando si viveva con il ciclo del sole, un campo di girasoli, far l'amore su un materasso davanti al camino.

Tutto ciò che mi rende vivo, tutto ciò che E' vivo.