L'espressione di Phantom
by Ewah
quasi 13 anni fa
Fotografati mentre indossi una maschera.
“La Regina Vergine e Francesco Drago”
Partiamo dalle confessioni.
Oltre ad una parrucca bionda carica di polvere, non avevo altre maschere in casa, ed anche questa non mi aspettavo di averla.
Quindi, sarò sincero, non c'è un motivo particolare per cui mi sono messo questa maschera, se non la necessità.
Detto questo però, scoprire che la maschera che ho indossato rappresentava la regina Elisabetta 1, detta la regina vergine, che, grazie ad Alberto Angela, se la faceva con uno dei pirati più pericolosi di tutti tempi, Francis Drake, l'uomo che le aveva suonate agli spagnoli ed alla loro Invincibile Armada, ed era stato poi insignito del titolo di baronetto, ecco, scoprire tutte queste cose, mi ha fatto pensare che poi magari un senso poteva anche avercelo mettersi sta maschera.
Alla fine le storie di pirati piacciono a tutti, no? Ed anche le storie in cui i pirati incontrano le vergini, no?
Allora eccone una.
È ambientata in Italia.
Francesco Drago era un pescatore, era alto, con il pizzo a punta e gli occhi neri.
Era tamarro ed il suo cognome se l'era tatuato sul petto, in caratteri gotici. Lui da sopra non lo leggeva bene, ma era convinto che chiunque lo vedesse, al porto, notasse che sotto la canottiera bianca c'erano quelle 5 lettere, e quelle cinque lettere erano la D, la R, la A, la G, e la O, DRAGO!
Francesco Drago non era sveltissimo di cervello, quindi quando l'autore racconta un pò più in prima persona, diventa anche lui un pelo tardo.
Francesco lavorava su un piccolo peschereccio e cercava di lavarsi via il più possibile la puzza di pesce dalle mani, si profumava con dei profumi da pubblicità e sognava di essere protagonista di uno spot, lui che usciva dall'acqua era veramente un figo, come usciva lui, con i capelli mori sugli occhi, con le 5 lettere sul petto (una D, una R etc etc, mi raccomando), e il costume nero aderente, era figo niente di che.
In tanti lo invidiavano nel porto e lo scherzavano dicendo che era un tardone, che non capiva le battute, che non sapeva far di conto, ma poi lui si arrabbiava, gonfiava il petto (la scritta diventava D R A G O, per intenderci) e allora tutti avevano paura e gli pagavano da bere.
In cuor suo, Francesco, sapeva che era pronta per lui una grande occasione.
Il giorno 28 ottobre dell'anno 1998 alle ore 6,15 Francesco Drago era appena rientrato da una battuta di pesca, si era già lavato le mani ed indossava i suoi jeans strappati e la canottiera bianca, si stava dirigendo verso il panettiere per prendere una pizza gigante, quando si accorse che gli stava correndo incontro una ragazza.
Aveva visto un sacco di film in cui le ragazze corrono incontro ai ragazzi, e questa gli assomigliava, se non per il fatto che la ragazza era molto concentrata sulla corsa, più che sull'allargare le braccia per saltargli al collo, ed anzi era molto più preoccupata di guardarsi le spalle.
Il giorno 28 ottobre dell'anno 1998 alle ore 6 e 17 minuti, al porto, c'è chi dice che si sentì un rumore come di una martellata su una chiglia di metallo, mentre si seppe poi che era stata la giovane Elisabetta Regina a sbattere contro il petto villoso e tatuato di Francesco Drago.
Elisabetta Regina, ancora stordita, si ritrovo davanti ad una scritta molto chiara, un pò tamarra, formata di cinque lettere, (una D, una R etc etc), per un attimo penso di aver sbattuto contro un cartello, poi, i peli e la canottiera le fecero pensare ad un cartello umano, ed infine capì che aveva sbattuto contro qualcuno, anche se il suono e il rimbombo nella sua testa dicevano il contrario.
Francesco Drago era molto contento dell'accaduto, primo, perchè la ragazza si era accorta di lui, secondo perchè aveva notato il tatuaggio e anche se in quel momento non aveva un'espressione molto intelligente (anzi sembrava proprio stordita), era una occasione da non lasciarsi sfuggire.
Fece per dire qualcosa, ma lei gli passò sotto un braccio e si nascose dietro di lui, intontita, ma molto lesta.
Il giorno 28 ottobre dell'anno 1998, alle ore 6 e 19 minuti spuntarono correndo nello spiazzo davanti al panettiere due ragazzi ben vestiti, stranieri ma mediterranei, probabilmente spagnoli, provenivano dalla direzione da cui era arrivata Elisabetta, e si guardavano intorno cercando qualcuno.
Francesco Drago non era totalmente stupido, (sennò si sarebbe tatuato Giocondo sulla fronte e non Drago sul petto) e capì che quei due stavano cercando la ragazza che era dietro di lui.
Allargò allora il petto, per far sì che Elisabetta potesse essere completamente coperta. Gli spagnoli si avvicinarono e lo fissarono curiosi, perchè il troglodita sulla loro strada gonfiava il petto in quel modo?
Il giorno 28 ottobre dell'anno 1998, alle ore 7 in punto, due tonfi simili a quelli dei container che cadono in mare scossero il porto, alcuni pensarono che effettivamente fosse successo questo, ed andarono a controllare, ma non trovarono nulla.
Di fronte al panettiere, invece, due spagnoli senza denti stavano stesi sul terreno, mentre Francesco Drago si girava e finalmente guardava con più calma la ragazza che aveva appena aiutato.
Elisabetta, era donna di mondo e conosceva bene la malattia che sempre prendeva gli uomini che trovavano il tempo di aiutarla, questo poi era parecchio grosso e non le sembrava il caso di legare troppo.
Sorrise quindi al ragazzo, e gli tirò un secco calcio nel luogo più sacro (diciamo in un metro in linea retta sotto la A di DRAGO), quindi girò i tacchi e partì di nuovo correndo come una pazza.
Il giorno 28 ottobre dell'anno 1998, alle ore 7 e cinque minuti, gli spagnoli erano sconfitti, il Drago aveva avuto il suo scorbuto ed Elisabetta era riuscita ancora una volta a mantenersi vergine (proprio come nella seconda nota di questa voce di Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Invincibile_Armata).
Mentre il giorno 10 dicembre alle ore 19,25 l'umile autore di questa storiella scopriva che Drake non era traducibile in nessun modo con Drago, ma al massimo con Anitra, ma, indifferente, decise di pubblicare comunque il racconto, forse nessuno avrebbe notato la differenza.
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Location
via edolo, 46, milano
lat 45.4951163 long 9.20774830000005
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