Fisiognomica virtuale
by Powie
quasi 13 anni fa
Realizza un autoritratto utilizzando Paint (o programmi similari).
“io tra le 21:45 e le 21:57”
La cosa migliore è andare ad istinto. Unpo' difficile con il track pad del mac, ma c'ho provato. Ho deciso di puntare sui colori (giusto per distogliervi un po' dalla forma) ed ho provato a raccontarmi attraverso quelli..
Anche nel descriverlo, cercherò di buttarmi in un fluire di pensieri ininterrotti, senza darmi limiti, regole grammaticali e senza guardare più il disegno.
Mare, scrosciare d'onde, metallico, freddo, avvolgimento morbido d'acqua, sapore. Sassi sotto i piedi, mi abbandono alla loro consistenza e non fanno male. Calore, brezza, sale, capelli.
Acqua in bottiglia, acqua in fontana, acqua negli occhi, acqua dentro di me. Tutto scorre. Andare avanti, sempre avanti, non guardare indietro, non dimenticare ma camminare, il passato ti segue ma non ti incatena, ricorda. Ricorda con rabbia e i pugni tirali davanti a te, guardati le mani, stringile, carezza, schiaffeggia, ama. Amale, ama te, ama mi, ama ti. Tichetitachititàc, tacumitàc. Aiutami a mettere punti precisi. Martella con garbo il presente. Un occhio di morte ed un occhio ingenuo, uno ha visto troppo, uno non vuole arrendersi. Dalle ceneri nasce speranza. Energia di chi ha ancora una vita davanti e sete, sete d'acqua, sete che prosciuga la pioggia, riccioli curiosi s'allungano a cogliere gocciole di storie, di sapere, d'opinioni, di visioni, d'arte. Arte che è espressione di un casino di dentro, qualcosa più grande, qualcosa più grande di te. Un botto che lì riesce ad uscire tra sussurri e morbide labbra, sinuosa si muove la lingua, il bacino si smolla e il sesso si bagna. Godere, sentire, annusare l'incavo del collo il ginocchio il gomito, sudore - altr'acqua s'aggiunge alla lista - che diventa ricordo, barattoli tondi di aria stantia. L'ascensore riporta ogni volta ad episodi lontani - la giornata del tre, il gatto del sei, la babysitter del cinque e l'amico del due. Il profumo è troppo forte, mamma e papà vanno fuori, tossisco. Il tuo odore mi piace, sniffo la pelle, ti lecco. Sapore di sale, sapore di te. Guardami negli occhi. Guardami. Mi vedi? Mi lascio guardare. Lì dentro c'è tutto, sbatto le ciglia, scatta la foto. Cambio. Di paesaggio in paesaggio, mi vedi? Sofferenza e amore. Instancabile desiderio di rubare e regalare. Senza muri, respiro. Si apre un mondo, di petto, di pancia. Emozioni invadenti, brulicano ovunque ed escono nell'aria. Rido spesso, bocca piccola, voce grande. Saliva sulle labbra, sulla faccia, sul corpo, mi umetto il pensiero e di scivolare tento. Scivolare nel respiro, scivolare in me, scivolare senza blocchi, tensioni, paure. Non avere paura, tu, del mio infinito e mostrami il tuo. Oblio, piacere.
Elimina il giudizio, metti il colore, esalta, risalta, abbraccia.
[EDIT]
Stavo riguardando il disegno, mi soffermo sulla proboscide (nata principalmente per descrivere il mio nasone che prima o poi vi mostrerò nella missione delle cose orribili) e comincio un avvincente dialogo con me stessa:
- cavoli, mi ricorda qualcosa.
- ehggìà. La proboscide..e le mani.
- un essere con più braccia..
- oh mio dio..
- ma è..
- una divinità indiana! ma ti rendi conto.. una divinità indiana..mi ha guidato la mano sul trackpad per-
- vai a cercarla su google!
- ok. ma che scrivo? non mi ricordo qual è..
- ignorante!..cerca divinità indiane e guarda le immagini.
- ecco..è questa!
- Ganesh..
- oh cazzo
- ma è proprio DIO!
- ma Dio DIO?
- Il Dio degli Dèi!
- cioè, vuoi dirmi che senza farlo apposta mi sono disegnata con gli attributi di Dio?
- non usare la parola attributi..
- insomma, mi sono disegnata DIO!
Vado su Wikipedia. Leggo. Ecco i passi che mi interessano:
"la figura di Ganesha è un archetipo carico di molteplici significati e simbolismi che esprimono uno stato di perfezione, e il modo per raggiungerla; Ganesha è infatti il simbolo di colui che ha scoperto la Divinità in sé stesso.
Egli rappresenta il perfetto equilibrio tra energia maschile (Shiva) e femminile (Shakti), ovvero tra forza e dolcezza, tra potenza e bellezza; simboleggia inoltre la capacità discriminativa che permette di distinguere la verità dall'illusione, il reale dall'irreale. "
" la proboscide ricurva sta ad indicare le potenzialità intellettive, che si manifestano nella facoltà di discriminazione tra reale ed irreale;"
" le quattro braccia di Ganesha rappresentano i quattro attributi interiori del corpo sottile, ovvero: mente, intelletto, ego, coscienza condizionata;
* in una mano brandisce un'ascia, simbolo della recisione di tutti i desideri, apportatori di sofferenza;
* nella seconda mano stringe un lazo, simbolo della forza che lega il devoto all'eterna beatitudine del Sé;
* la terza mano, rivolta al devoto, è in un atto di benedizione (abhaya);
* la quarta mano tiene un fiore di loto (padma), che simboleggia la più alta meta dell'evoluzione umana. "
Comunque è molto interessante, leggetevi tutto qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Ganesha
quasi 13 anni fa
quasi 13 anni fa
quasi 13 anni fa
quasi 13 anni fa
quasi 13 anni fa
quasi 13 anni fa
quasi 13 anni fa
quasi 13 anni fa
geniale :3
quasi 13 anni fa
quasi 13 anni fa
quasi 13 anni fa