Giusto Calice

by Guido!

oltre 13 anni fa

Istruzioni:
Offri da bere ad un altro giocatore di Upload.

“Torbide birre e paperelle impertinenti. (ovvero l'assurdo resoconto di una banale bevuta tra amici)”

Sono le 23.16 nella vuota città di Ferrara.
Senza un perchè puzziamo tutti di treno.
Quasi tutti.
Ombrelli al fianco a mò di spada. Come se da un momento all'altro dovesse cadere il cielo in questo angolo di città, che più che una strada pare un acquerello attraverso un vetro appannato.
Noi quattro nemmeno ci pensiamo a quello che c'è intono a loro. I piedi stanchi conoscono ogni sasso di questa strada.
chiude frettolosamente Lucia.
Il cappello molle su un lato, quasi non sapesse nemmeno di averlo.
.
Discorso chiuso.
Francesca allunga un passo di troppo, come per evitare una pozzanghera sulla traiettoria.
La faccenda la turba, meglio cambiare discorso.
- tiepida proposta dell'Anna - .
Consenso: unanime.
I nostri piedi lo sanno già, dopotutto...

Poca gente.
Il freddo bancone di marmo rosa ci attende, come se fosse stato riservato per noi.
, butto alla ragazza di là dal banco. . .
Mi par di non esser stato io a parlare.
Ascolto la conversazione da lontano, ovattato da mille pensieri che a sciami ronzano per la testa: piadine e fame chimica. Forse.
L'odore acre di alcool punge le narici.
Il movimento del panno sull'alluminio dell'affettatrice di là dal balcone è ipnotico. Una leggera soddisfazione mi pervade alla vista della superficie lucente, perfettamente pulita. Cielo mi manca lo straccio in cucina, penso...

Ecco le birre. <5 euro a testa>.
Lascio sul bancone una banconota rovinata da 10.
Quattro torbide medie ci attendono sul marmo spoglio.
Brindisi, apprezzamenti.
Il vetro stride sul piano levigato del bar.
- qualche tavolo più in là, uno o due, troppo lontani.
commento io.
L'immagine del vecchio bagno piastrellato a scacchi bianchi e blu mi balena in testa.
, commenta Lucia.
Una paperella.
Impertinente.
Gialla col becco arancione... più impertinete di così!...
Scorgo un movimento improvviso al mio fianco.
Paperelle impertinenti, penso.
, rispodo sovrappensiero a Lucia.
L'immagine di quei capricciosi batuffoli gialli schiacciati sotto alle nostre birre medie è piantata nella mia testa...

Canno l'ultimo sorso.
Meccanicamente riappoggio il bicchiere, esattamente sullo stomaco del pennuto.
Fuori dal locale un'inconsueto odore di cornetti alla crema.
- esordisce Anna -
Come al solito: consenso unanime. Non resta che passare al prossimo locale, dopotutto.

Ancora i piedi uno davanti l'altro, senza pensarci.
Ancora a macinare passi senza accorgersene su questa strada.
Che più che una strada stanotte pare un acquerello attraverso un vetro appannato.

E le paperelle se la ghignano col loro becco arancione.

Paperelle impertinenti.

1 Voto

0 Commenti